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Supreme ha finalmente vinto la battaglia legale in Europa

Il brand americano ha finalmente registrato il suo marchio nell'Unione Europea

Supreme ha finalmente vinto la battaglia legale in Europa Il brand americano ha finalmente registrato il suo marchio nell'Unione Europea
Supreme Spain, Barcelona 2018 ©️nssmagazine
Supreme Spain, Barcelona 2018 ©️nssmagazine
Supreme Spain, Barcelona 2018 ©️nssmagazine
Supreme Spain, Barcelona 2018 ©️nssmagazine
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Fotografo
nss magazine

Dopo anni di battaglie legali sul boxlogo, Supreme ha finalmente ottenuto la registrazione del proprio trademark in sede europea. Come riportato da Pambianconews, la registrazione ufficiale del trademark presso l’Ufficio dell’Unione Europea per la Proprietà Intellettuale è giunta lo scorso 27 agosto ed è stata confermata in via definitiva a ottobre. Il brevetto assegna al brand newyorchese i diritti esclusivi sul proprio marchio a livello europeo, ma tuttavia si tratta di un verdetto non vincolante nei confronti dei tribunali nazionali per la protezione della proprietà intellettuale.

Tradotto dal gergo legalese, la sentenza rappresenta una direttiva per gli stati membri ma tuttavia non è superiore alla legislazione nazionale: proprio per questa scarsa armonia legislativa si sono creati i clamorosi casi di Legal Fake con Supreme Italia prima e poi Supreme Spain, o anche Supreme Italfigo

Supreme Spain, Barcelona 2018 ©️nssmagazine
Supreme Spain, Barcelona 2018 ©️nssmagazine
Supreme Spain, Barcelona 2018 ©️nssmagazine
Supreme Spain, Barcelona 2018 ©️nssmagazine
Supreme Spain, Barcelona 2018 ©️nssmagazine
Supreme Spain, Barcelona 2018 ©️nssmagazine
Supreme Spain, Barcelona 2018 ©️nssmagazine
Supreme Spain, Barcelona 2018 ©️nssmagazine

Dopo anni di rifiuti (tra il 2017 e il 2018 ne incassarano addirittura tre), la registrazione è avvenuta negli stessi mesi in cui si concludeva l’acquisizione del brand da parte di VF Corp per due miliardi di dollari. La battaglia di Supreme contro il legal fake era iniziata nel 2017 spostandosi dall'Italia alla Spagna e infine in Cina, dove scoppiò il caso Samsung: quando il brand tech annunciò e poi ritirò la partnership con Supreme Italia.
Oggi non è chiara la situazione di IBF - la società che controlla Supreme Spain - ma dopo la chiusura dei negozi in Cina e l'imminente espansione pianificata da Supreme in Europa (con Milano in testa) la vicenda sembra avviata verso la sua conclusione.