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Le sneaker modulari sono il futuro del footwear?

Sostenibili, ricombinabili, creative

Le sneaker modulari sono il futuro del footwear? Sostenibili, ricombinabili, creative
Sneaker Generator
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In uno sneaker game sempre più saturo e competitivo, esiste un nuovo mercato emergente che intende ripensare l’oggetto-sneaker come un’entità modulare. L’idea alla base viene dagli stessi brand di sneaker tradizionali: scarpe come le Nike React o le Ultraboost di adidas sono già sostanzialmente una combinazione delle stesse suole e tomaie che vengono replicate in molti colori diversi. Esistono già numerosissimi artigiani specializzati nella customizzazione chirurgica di sneaker che producono modelli one-off unici che risultano dalla combinazione di parti diverse. Sul piano del digitale, la ricombinazione di suole e tomaie è già una realtà: l’app Sneaker Generator la trasforma in un gioco mentre Gucci ha creato la sua sneaker digitale e consente agli utenti della sua app di personalizzarla a piacere e usarla nei propri videogiochi.

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Poi c’è un giovane brand italiano che ha voluto spostare il tutto su un piano molto più fisico. Si tratta di ACBC, acronimo di Anything Can Be Changed, che ha brevettato un nuovo modello di sneaker modulare di nome Zip Shoe. Si tratta di sneaker componibili che, grazie a una zip, consentono di montare sulla medesima suola fino a cento diverse tomaie – con la conseguenza di allungare a dismisura il ciclo di vita dei propri prodotti. Già Vibram ha sondato questo terreno sia con la sua suola rimovibile per rendere adatta al trekking virtualmente ogni scarpa, sia con il nuovo progetto di customizzazione Vibram Sole Factor Mobile Lab per creare suole adattabili a diverse tomaie e anche nella sua collaborazione con Alyx che aveva prodotto una linea di derby shoes con platform rimovibile.

Ma le sneaker di ACBC rispondono anche a esigenze pratiche: la tomaia removibile e con una suola che fa da base a numerosi modelli diversi vuole spingere il lifestyle dei suoi clienti a diventare più sostenibile. La produzione della suola è infatti la fase più inquinante della fabbricazione di una sneaker – la presenza di una tomaia removibile dimezza infatti da sola le emissioni di anidride carbonica  e dunque il “peso” che il processo di fabbricazione ha sull’ambiente.

Il concept di ACBC ha dunque in mente la sostenibilità, il riciclo e, più in generale, la necessità di trovare soluzioni al peso eccessivo di un mercato fiorente come quello delle sneaker ma anche colpevole di tanta sovrapproduzione industriale. Dopo tutto, l’economia circolare sarà, nel 2021, la next big thing in fashion e saranno molti i brand che, sulla scorta di Gucci, investiranno su upcycling e riciclaggio. Inoltre in un mondo in cui, oltre alla sostenibilità, i mezzi digitali e la competitività del mercato richiedono un più intenso focus sul singolo cliente, si potrebbe arrivare sia a offrire ai ai consumatori finali la possibilità di ottenere prodotti unici e customizzazioni anche tramite i retail digitali, fidelizzandoli con la possibilità di acquistare i prodotti del proprio brand preferito ma lasciandoli liberi di esprimere la propria creatività; ma anche ad aprire un nuovo orizzonte nello sneaker design - ambito che più degli altri è aperto alla contaminazione tecnologica e che potrebbe trovare nella modularità un’inedita sfida.