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5 brand asiatici da scoprire quest’estate

Verso il Giappone e oltre

5 brand asiatici da scoprire quest’estate Verso il Giappone e oltre

Quando si parla di brand streetwear nati in Asia ci si concentra spesso soltanto sul Giappone. E se è vero che questo Paese ha contribuito enormemente alla cultura streetwear internazionale con il suo eclettismo e la sua ricchissima tradizione di tecniche tessili e sartoriali, anche all’area del Sud Est asiatico non mancano brand la cui produzione rappresenta un’interessante esplorazione stilistica di quello stile orientale che il Giappone ha mostrato al mondo. Oltre alle classiche proposte di fashion nipponico, dunque, questa lista include anche un brand indonesiano e uno coreano – in realtà però servirebbe una lista ben più lunga per celebrare lo stile che i brand indipendenti nati nel continente asiatico hanno sviluppato negli ultimi anni. 


nanamica

Fondato da Eiichiro Homma nel 2003, nanamica è un brand che si concentra sul mondo outdoor combinando il focus sulla performance del techwear classico con un’estetica classica e minimalista. Il fit degli abiti disegnati da Homma è ampio e rilassato e tutta l’enfasi del design è posta sull’attenta costruzione e sui dettagli utility dei capi. Anche se eclettico nelle sue influenze, l’understatement è la cifra estetica del brand, che produce essentials quotidiani ma estremamente raffinati.

Instagram: @nanamica
Official website: nanamica.com


M.A.N.K.I.N.D.

Brand indonesiano basato a West Java, M.A.N.K.I.N.D. è specializzato in una particolare rielaborazione dell’Americana che incorpora elementi della cultura mesoamericana e dei nativi americani nella propria iconografia. Il concept del brand è appunto la celebrazione dell’umanità, delle sue diverse culture e civilizzazioni attraverso tessuti dalle tinture creative, completi sartoriali, ricami, stampe grafiche dai colori accesi ottenuti tramite tecniche locali e lavorazioni artigianali. 

Instagram: @m.a.n.k.i.n.d
Official website: thisismankind.co


Engineered Garments

Molti brand giapponesi sono nati per riprodurre e reinterpretare (fedelmente o meno) l’estetica Americana: jeans e pantaloni cargo, capi utility decorati da tasche capienti, camicie dal tessuto distressed. Ma quando Daiki Suzuki decise di fondare il proprio brand, forte della propria esperienza di buyer per il multimarca di culto Nepenthes, a Tokyo, decise anche che i suoi vestiti sarebbero stati autenticamente Made in U.S.A. Nacque così Engineereed Garments, giunto al suo diciottesimo anno di vita, e nonostane possegga una filiera produttiva concentrata all’interno di New York, la sua estetica è indubbiamente nipponica nel gusto, nei fit drappeggiati e nello studio di un normcore elevato, caratterizzato da dettagli utility.

Instagram: @engineered_garments_tokyo
Official website: engineeredgarments.com


Vuiel

Questo brand coreano con sede a Seoul disegna dei basics elevati da un’estetica morbida e fluida. Se camicie e felpe sono abbastanza convenzionali considerato lo standard di uno streetwear brand moderno, il punto di forza di Vuiel sta nell’outerwear, nei blazer e nelle distressed denim shirts. Le forme oversized e il fit dei cappotti lunghi, della giacca da biker oversized e soprattutto della Teddy Jacket sono insieme eleganti e rilassati, mentre i blazer a doppio petto con bottoni nascosti rappresentano un twist interessante sul classico item del guardaroba maschile. 

Instagram: @vuiel_official
Official website: vuiel.com


Facetasm

Fondato a Tokyo nel 2007 da Hiromichi Ochiai, che nel 2016 fu uno dei finalisti del Premio LVMH, il brand è dedicato alla street culture della sua città che però viene reinterpretata in una chiave libera e divertente. Il punto forte di Facetasm è la combinazione creativa di stampe, materiali e colori applicata a capi decostruiti e sempre dotati di un twist originale. Il concept del brand è appunto la vistosa combinazione di stili diversi secondo una filosofia di accumulazione e multiculturalismo. 

Instagram: @facetasmtokyo
Official website: store.facetasm.j