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Dai campi da golf alle passerelle: il gilet in lana è il nuovo must-have

Dopo anni di silenzio, lo sweater vest è tornato protagonista

Dai campi da golf alle passerelle: il gilet in lana è il nuovo must-have Dopo anni di silenzio, lo sweater vest è tornato protagonista

Il 2020 sarà l’anno della “sweater vest”. Ovvero: il gilet in lana. Nonostante abbia reso iconici personaggi come il Tenente Aldo Raine (Brad Pitt) in Bastardi senza gloria di Quentin TarantinoChandler Bing in Friends o il mitico cugino Steve in Otto sotto un tetto, il gilet in lana è sempre stato un tabù nel mondo dell’abbigliamento sartoriale. Per anni è stato sbeffeggiato, considerato l’item per eccellenza dei “figli di papà” sui campi da golf. Di recente, è stato perdonato solo all’allure da eterno sfigato di Seth Cohen (protagonista della serie cult The OC). Ma dopo anni di oscurità, le cose stanno per cambiare: il gilet è tornato e ha intenzione di restare.

Per quanto a molti non sia ancora chiaro a cosa serva (sembra di sentire un’eco lontana che dice più o meno: “Non è un gilet, non è un maglione: sa soltanto quello che non è”), alla sua origine c’è stata proprio un’esigenza funzionale. Nata per il guardaroba maschile come alternativa più casual della giacca, la sweater-vest è stata un must-have del Ventesimo secolo. La sua presenza è accertata fin dal 1907, quando fu indossata sul campo da gioco da una squadra di football in Michigan. Negli anni successivi è diventata un item immancabile nel guardaroba del perfetto gentleman, fino a raggiungere la sua massima popolarità in UK negli anni Settanta. Nonostante tutto, però, il gilet in lana non è mai diventato una vera icona culturale. Al massimo, oggi è associata agli studenti delle università private del gruppo Ivy League: una generazione di figli di papà, appunto, che dopo le lezioni si ritrovano al club privato per giocare a golf (di cui la sweater vest costituisce la quintessenza), con la triste conseguenza di rappresentare lo status symbol di chi si può permettere di giocare a golf. In poche parole, ne è stata fatta questione economica.

Ma il gilet è molto di più: al di là di ogni distinzione socio-economica, può essere indossato in qualsiasi contesto e da chiunque. È, a tutti gli effetti, uno degli indumenti più gender-fluid della storia della moda. In particolare, negli anni è diventato un item tipico dello sportswear (anche se di un particolarissimo tipo di sport, come il golf). Era solo questione di tempo, quindi, prima che venisse riscoperto dai millennial e dalla Generazione Z, che ripescano ogni giorno dagli archivi del mondo atletico per fare dell’abbigliamento sportivo un vero e proprio statement.

 

Le celebrità non sono state in silenzio. Tutto è (ri)cominciato a dicembre, quando Harry Styles ne ha sfoggiato uno di Lanvin in lana blu con una divertente fantasia di pecorelle, per poi riproporne un altro di Gucci a gennaio durante la sua performance con Lizzo. Ma non è stato l’unico: Tyler, The Creator ne è un amante sfegatato e ne ha fatto sfoggio in diverse occasioni, proponendolo anche come item del suo brand Golf Le Fleur, mentre Ryan Gosling ne ha scelto uno classico di Lacoste per il suo sbarco alla Mostra del Cinema di Venezia. Per quanto riguarda l’abbigliamento femminile, è stato uno degli indumenti preferiti di Zoë Kravitz nella sua ultima serie High Fidelity, mentre Bella Hadid e Victoria Beckham ne hanno dimostrato la versatilità abbinandolo sia a uno stile più street che a uno più formale. A consacrarne il ritorno, ci hanno pensato le passerelle della settimana della moda: presentato in diversi modelli (in lana o in cotone, con scollo tondo e con scollo a V, con bottoni o liscio), il gilet è stato protagonista a Milano della collezione Fall Winter 2020 di Gucci, Fendi e Prada, ma anche a Parigi degli show di Dior Men, Louis Vuitton e (ovviamente) Lacoste.

Prada
Prada
Prada
Prada
Prada
Prada
Fendi
Lacoste
Lacoste
Lacosre
Louis Vuitton

nss magazine ne ha selezionati per voi alcuni modelli imperdibili. È il momento di mettere mano ai portafogli o, per chi ancora è scettico, di spulciare un po’ nell’armadio dei nonni. Il gilet colpisce ancora.

 

MONCLER GENIUS

995€

STONE ISLAND

535€

NEIL BARRETT

363€

COS 

99€

PAS DE MER

95€

LACOSTE

72€

COS

45€

UNIQLO

19,90€