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La New Masculinity secondo Thom Browne

La sfilata FW20 ispirata all'Arca di Noè aveva come obiettivo l'annullamento delle differenze tra maschile e femminile

La New Masculinity secondo Thom Browne La sfilata FW20 ispirata all'Arca di Noè aveva come obiettivo l'annullamento delle differenze tra maschile e femminile

Thom Browne ha presentato ieri, nella cornice della Paris Fashion Week, la sua collezione FW20, ispirata all'Arca di Noè.

In apertura dello show si sono alteranti modelli e modelle vestiti con gonne, giacche, cravatte, look dalla chiara ispirazione classica e British da copricapi che simboleggiavano diversi animali, giraffe, elefanti, maiali, cavalli. A colpire fin da subito è stata l'assoluta mancanza di distinzione tra look maschili e femminili, Browne ha azzerato le distinzioni di genere. Continuando i riferimenti biblici, Browne ha fatto sfilare modelli e modelle insieme, trenta tre coppie con indosso gli stessi identici vestiti, esattamente lo stesso numero di coppie degli animali salvati da Noè sulla sua Arca. In passerella si sono alternati un mix di mantelle, pantaloni, gonne a pieghe, gonne drappeggiate, camicie oxford e cravatte ispirate ad uno stile prep decisamente old school reinventato e modernizzato grazie ad una nuova silhouette. 

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Quella vista in passerella è una collezione che aveva come obiettivo l'annullamento e la fusione dei generi, presentando uomini che volevano essere virili e maschili in abiti da donna, e viceversa, donne dalla fortissima femminilità in abiti tipicamente maschili. Questo tipo di narrativa acquista un significato ancora maggiore se si pensa alla storia di Browne, un designer diventato famoso per le sue creazioni che mescolano liberamente l'abbigliamento femminile con quello maschile. Nelle ultime stagioni, tuttavia, Browne ha iniziato a creare delle sottili differenze nel modo in cui presenta ogni genere. Le ispirazioni e le influenze da cui nascono l'abbigliamento femminile e quello maschile hanno avuto output diversi, non sempre accolti positivamente. 

Browne ha preso l'abitudine di nutrire il suo animo capriccioso trasformando le donne in oggetti di scena - di piantarle su tacchi pericolosamente alti per un effetto ornamentale. E domenica pomeriggio, almeno una di loro doveva essere monitorata da bordo campo, poiché la povera ragazza correva il rischio di cadere come un fiore appassito in una calda giornata…. A Browne piace usare anche gli uomini come sentinelle. Ma almeno indossano tipicamente scarpe basse. Non indossano gonne zoppicanti. Le scelte di produzione di Browne distraggono dal suo lavoro, eppure è un maestro nel suo mestiere. Ogni cappotto risulta simile a una trapunta, ogni gonna ha pieghe profonde e stravaganti, ogni giacca di tweed perfettamente su misura parla di lusso e precisione, ha scritto il critico di moda Robin Givhan in merito alla sfilata dello stilista della scorsa stagione. 

L'ultima collezione, la prima co-ed del marchio, che presentava quindi sia creazioni da uomo che da donna, si è rivelata un nuovo importante capitolo nella discussione sul genere. Visivamente non esistevano differenze tra abbigliamento maschile e femminile, tutti indossavano gonne, tacchi o abiti. Le donne presentavano tratti e dettagli maschili quanto gli uomini e gli uomini erano femminili quanto le donne. Non si è trattato solo della messa in scena di una nuova idea di mascolinità, ma con essa è stato aperto un nuovo dibattito sulla femminilità e sul concetto di genere nella sua interezza. Si tratta di un progresso molto importante per un'industria del fashion che sta diventando progressivamente sempre più fluida.