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ROA è un passo oltre al trekking

Il nuovo Gorpcore che ha conquistato Stüssy, Matthew Williams, Vibram e Brain Dead

ROA è un passo oltre al trekking Il nuovo Gorpcore che ha conquistato Stüssy, Matthew Williams, Vibram e Brain Dead

Da qualche stagione il Gorpcore - abbigliamento da montagna - è riuscito a scalare le gerarchie nell'industria della moda, conquistandosi un'aura cool dopo anni in cui il pile e scarpe da trekking raffiguravano l'emblema del cattivo gusto. 

Oltre a brand come The North Face (grazie alle collaborazioni con Supreme) e Patagonia, tra gli altri nomi che stanno dettando la crescita del trend, in particolare per quanto riguarda il footwear c'è ROA, brand nato in Italia dall'incontro tra i creativi di Slam Jam e il designer Maurizio Quaglia.
Il brand sta reinterpretando modelli da trekking che in passato non avevano nulla a che vedere con il fashion, attraverso la ricerca di materiali, trattamenti e colori, che sono poi gli elementi che meglio hanno determinato il successo e le possibilità dello stile Gorpcore applicato allo streetwear. 


Le ROA sono di fatto le prime vere scarpe da trekking che hanno subito il percorso opposto a quello al quale sono andati incontro molti dei brand Gorpcore. ROA ha invertito quel trend dell'item pensato per lo sport che diventa possibilità per la moda, in questo caso rivolgendosi direttamente ai fashionisti e solo di riflesso agli amanti dell'outdoor, servendosi di un'idea di volumi e forme che negli ultimi anni hanno avuto un successo inaspettato. L'abbigliamento da montagna infatti è il modo più diretto e logico per sperimentare in termini di materiali, resistenza e nuove tecnologie - principale sfida per molti brand -, basti pensare al successo della linea ACG di Nike o a Vibram, con la quale proprio ROA ha collaborato anche per l'ultima collezione, realizzando suole bold monocolore e camouflage. 

 

 

La versatilità della silhouette ha fatto si che ROA diventasse il perfetto completamento per collaborazioni crossover tra brand di altissimo livello come la stessa Vibram, Matthew Williams, Stüssy o Brain Dead, per i modelli Andreas, Neal, Oblique e Lhapka, quest'ultimo ispirato a Lhapka Sherpa, la donna con il maggior numero di salite sull'Everest (nove). 
Tutta la nuova collezione FW19 sembra un misto tra una camminata lunare, una sulle passerelle di qualche Fashion Week e un'escursione sulle Alpi, con un gusto che rimanda a quell'era retro-futurista iniziata proprio con l'arrivo del primo uomo sulla luna. I modelli della collezione portano ROA e in maniera più ampia lo stile Gorpcore al di là di ciò che è naturale aspettarsi, sia da una scarpa da trekking sia da una sneaker. 
Il nylon contrasta con la pelle Kudu, le stampe animalier con tartan in lana, i colori neon, nero, arancione, verde, lilla, lime, blu e argento compongono ogni pannello della tomaia creando un riferimento di stile che stravolgendo il contesto originario diventa inconfondibile.

 

 

Il fatto che Matthew Williams nella sua recente collaborazione con Stüssy abbia sviluppato un modello ROA, macchiandolo con un effetto fango tipico degli sport di montagna, spiega molto di come il brand italiano sia una realtà dello streetwear, ma anche una possibilità per brand lontani come Stüssy e designer più sperimentali come nel caso del fondatore di ALYX.