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Palais Bulles

La sinuosa residenza di Pierre Cardin sulla Costa Azzurra

Palais Bulles  La sinuosa residenza di Pierre Cardin sulla Costa Azzurra

Strano. Futuristico. Indimenticabile. Palais Bulles, con il suo grappolo di sfere accatastate l'una sull'altra affacciate sul Mediteranneo, sembra uscito dalla fantasia di un bambino che immagina la vita su Marte. Non stupisce, quindi, che Raf Simons lo abbia scelto come location per la collezione Cruise 2016 di Dior, facendolo entrare, meritatamente, nella classifica dei luoghi più bizzarri e suggestivi dove si sia mai svolta una sfilata.

La storia di questa residenza che si trova a Théoule-sur-Mer, un paesino di 1.500 abitanti sulla baia di Cannes, in Costa Azzurra, risale alla fine degli anni ’70, quando l'industriale Pierre Bernard affida a Antti Lovag la costruzione della sua casa. Per il lavoro l’eccentrico architetto ungherese, convinto che le linee dritte siano “un’aggressione contro natura”, si lascia ispirare dalle abitazioni preistoriche, dalle caverne e dagli igloo del popolo Inuit.  Anticonformista e provocatorio, teorizza che l’uomo, per ragioni economiche o scarsità di soluzioni alternative, si sia trovato a vivere circondato da angoli, una cosa quasi inesistenti in natura che impedisce il libero movimento, interrompendo l’armonia. Per questo il suo progetto è un susseguirsi di sfere in cemento e poliuretano espanso rivestito in fibra di vetro perfettamente incastonate nella roccia, dove tutto è tondeggiante, incluse porte di ingresso e finestre. La prima versione della maison Bulles comprende solamente una piscina a sfioro con palmeto e un ampio soggiorno comunicante con la cucina. Il progetto originale si è poi esteso a più ampie zone giorno e ulteriori suite, più un modulo da pranzo chiuso all'interno di una bolla che si apre a creare uno spazio esterno con vista sulla piscina e numerose cascate d'acqua, raggiungendo un totale di 1.200 mq. Il risultato finale è un palazzo che include dieci camere da letto decorate da artisti contemporanei come Jérôme Tisserand e Francois Chauvin, Pierre Paulin, Claude Prévost, Rodrigo Basilicati, Serge Manzon, Alberto Posselli e Gae Aulenti; un salone per 350 persone, tre piscine, un anfiteatro per 500 persone, giardini di lusso e specchi d'acqua con vista mozzafiato sul Mediterraneo che si estendono all’esterno per 8500 mq.

Negli anni '90 il Palais Bulles viene acquistato da Pierre Cardin che si innamora a prima vista del lavoro di Lovag. Da sempre ispirato dalle forme ovali e famoso per i suoi vestiti all’avanguardia dalle forme geometriche, ma anche  per aver inventato nel 1954 il bubble dress, lo stilista ha paragonato la casa al corpo di una donna “assolutamente sensuale” e ha detto:

“Qui, ho trovato un posto che mi permette di incorporare quello che ho sognato e collezionato, possibilmente per un museo futuro. Di certo in 10 o 15 anni avrà una grande risonanza culturale e di design”.

Non si sbagliava, perché la creazione di Lovag resta ancora oggi una delle architetture più bizzarre ed affascinanti d’Europa. 

Se volete approfondire la storia e il design di Palais Bulles vi consigliamo di leggere Le palais bulles de Pierre Cardin