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La London Fashion Week apre al pubblico

A partire da settembre sarà possibile acquistare un biglietto per il front row di una sfilata

La London Fashion Week apre al pubblico A partire da settembre sarà possibile acquistare un biglietto per il front row di una sfilata

La notizia è di quelle destinate a far discutere: la London Fashion Week metterà in vendita i biglietti per le sue sfilate, permettendo al pubblico e ai non addetti ai lavori di accedere al front row di grandi brand come Burberry o JW Anderson. L’idea è del British Fashion Council che in un comunicato ha dichiarato: 

Conosciuta per la sua creatività e innovazione, la Fashion Week di Londra attira un pubblico di giornalisti, buyer e professionisti del settore provenienti da oltre 50 paesi che vengono a Londra per esplorare e scoprire i migliori talenti creativi; dai designer emergenti ai marchi del patrimonio culturale e case di moda riconosciute a livello internazionale. In risposta al panorama della moda in continua evoluzione e al crescente interesse verso la London Fashion Week, il BFC sta lanciando un nuovo format di Fashion Week per raggiungere un nuovo pubblico per le aziende di design.

Si tratta di una rivoluzione che apre le porte verso la definitiva democratizzazione del settore moda? No, non è così. O meglio, non proprio. Per stampa e buyer, infatti, i giorni dal 13 al 17 settembre dedicati alle nuove proposte di stile non cambieranno in modo significativo. Accanto al programma principale verranno semplicemente affiancate sei sfilate rivolte al pubblico che si svolgeranno il 14 e il 15 settembre. I designer partecipanti devono ancora essere annunciati, ma sul sito web dell'evento sono comparsi i prezzi dei biglietti: 135 sterline assicureranno l’accesso alla sfilata, un drink, una shopper e l’ingresso al talk Positive Fashion; mentre spendendo 245 sterline si avranno, in aggiunta, dei vip pass, gadget e posti in prima fila. Chi sceglierà una di queste due formule avrà, inoltre, accesso ad installazioni creative, discussioni su temi specifici con esperti, focus su sostenibilità ed etica (#PositiveFashion), spazi dove “la moda incontra arte, tecnologia e musica” (DiscoveryLAB). 

Più che un vero e proprio segnale di apertura di un sistema da sempre considerato chiuso ed elitario, le novità previste rappresentano la speranza del BFC di estendere la presenza della LFW al di fuori dei suoi spazi ufficiali. L’idea è quella di "rendere la #LFW una celebrazione culturale a livello cittadino che introdurrà la moda a un più ampio bacino di persone che non si erano precedentemente avvicinate ad essa o che potrebbero non aver compreso le potenzialità e le opportunità che l'industria ha in serbo". Grazie alla collaborazione con rivenditori, istituzioni culturali, marchi e partner in tutta la città, il BFC spera di ottenere sponsor per continuare a sostenere le proprie iniziative come il Vogue Designer Fashion Fund, premio che promuove i talenti emergenti del design.

Se da un lato l’apertura degli show al pubblico si configura così come una mera strategia di business, dall'altro sembra un ulteriore passo verso una maggiore accessibilità del mondo della moda. Grazie a Internet e ai social media, le Fashion Week di tutto il mondo sono diventate sempre meno esclusive. Persino la tanto criticata presenza di blogger ed influencer nel front row ha contribuito ad aprire un piccola breccia all’interno della “fashion elite”. L’evento di settembre, seppur limitato alle giornate di sabato 14 e domenica 15 settembre, potrebbe segnare un punto di svolta definitiva e diventare un esempio imitato da altre FW. Noi scommettiamo su quella newyorkese. Resta ora solo un altro interrogativo: l’eccesso di inclusività, oltre a regalare un maggiore pubblico e una maggiore ricettività, non priverà le sfilate di un certo fascino legato alla loro unicità ed elitarietà? Lo scopriremo solo nei prossimi mesi.