Vedi tutti

Da Jacquemus a Burberry, perché sempre più brand si avventurano nell'industria alimentare

Un'alternativa creativa per ampliare la propria clientela

Da Jacquemus a Burberry, perché sempre più brand si avventurano nell'industria alimentare Un'alternativa creativa per ampliare la propria clientela

Qualche settimana fa lo stilista francese Simon Jacquemus ha aperto le porte del Café Citron all’interno delle Galeries Lafayette di Parigi, un café che rispecchia perfettamente l'estetica del suo marchio. Pochi mesi prima, Prada ha annunciato l'apertura della sua prima pasticceria Marchesi 1824 a Mayfair, nel cuore di Londra, prevista per la prossima primavera. Mentre il designer belga Raf Simons ha recentemente collaborato con la società tessile danese Kvadarat per l'apertura di un caffè temporaneo durante il Salone del Mobile di Milano. La domanda che sorge spontanea quindi è: perché molti brand stanno aprendo le porte al settore della ristorazione oltre che a quello della moda? 

Il concetto di designer che ampliano l'esperienza del cliente con cibo e bevande non è una novità. Armani è una delle case di moda che ha avuto maggior successo nel settore dell'ospitalità. Nel 1998 ha aperto il suo primo ristorante a Parigi e da quel momento il marchio ha inaugurato oltre 20 franchise a Milano, Tokyo, Monaco e Dubai.

Ho sempre voluto creare uno stile di vita completo firmato Armani, che rifletta le mie idee e possa essere applicato a diverse aree, non solo alla moda. Ristorante e caffè sembravano un'espansione logica - Giorgio Armani. 

Burberry ha aperto il ristorante Thomas's a Londra nel 2015, dal nome del suo fondatore. Nello stesso anno Ralph Lauren ha lanciato Ralph's Coffee sulla Fifth Avenue a New York e Gucci ha aperto Gucci Café a Shangai. Oggi i consumatori possono scegliere di mangiare in questi e molti altri ristoranti simili, tra cui Beige by Chanel a Tokyo, Vanitas a Palazzo Versace, Ceresio 7 di DSQUARED2, Rose Bakery di Comme Des Garçons

Nel corso degli anni, designer e marchi hanno avuto modo di conoscere i vantaggi nell'avventurarsi nell'industria alimentare al fine di creare un'intera esperienza per i loro clienti. Un'esperienza che fa desiderare al cliente non solo di entrare e mangiare, ma anche di fare acquisti. Nella maggior parte dei casi questi ristoranti e cafè sono infatti posizionati in modo strategico negli stessi edifici o vicino un negozio o ad un punto vendita in cui è possibile acquistare i prodotti del brand. È tutto mirato a convincere i clienti a trascorrere più tempo con il brand.

Se tu, come rivenditore, riesci a convincere i tuoi clienti a trascorrere più tempo con te, allora naturalmente spenderanno anche di più - Joseph Pine, consulente di gestione internazionale su BoF

Per costruire una relazione più intima con il cliente, il metodo più semplice e redditizio è sempre stato l'industria alimentare e delle bevande. Negli Stati Uniti, le vendite previste per l'industria alimentare e delle bevande per il 2018 ammontavano a $ 825 miliardi. In Asia, il consumo medio annuo di 1,1 trilioni di dollari è in costante aumento grazie ad un tasso di crescita rapida del 10% all'anno, mentre il mercato europeo nel 2017 ha raggiunto un giro di affari pari a $508 miliardi. E' quindi perfettamente logico che anche l'industria della moda voglia avventurarsi in questo settore. Da una parte è ironico, dall'altra rincuorante, che in qualche modo il mondo della moda stia venendo a patti con quello che per lungo tempo è stato il suo rivale, cioè l'industria alimentare e delle bevande, trovando un compromesso elegante in cui unire le forze grazie a ristoranti e cafè che rispecchiano l'estetica del brand. 
In un momento in cui lo shopping online è così dominante, è importante trovare alternative creative per portare i consumatori fuori casa. I brand di moda hanno scoperto che il modo più veloce per arrivare alle tasche dei propri clienti è prendendendoli per la gola.