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L'evento Moncler Genius per la Milano Fashion Week

Il monumentale evento andato in scena ieri durante la Milano Fashion Week

L'evento Moncler Genius per la Milano Fashion Week Il monumentale evento andato in scena ieri durante la Milano Fashion Week

Ieri sera a Milano è andato in scena uno degli eventi più attesi della Settimana della Moda milanese: la serata Moncler Genius - One House, Different Voices. La location era quella dei tunnel sottostanti la Stazione Centrale, recentemente ristrutturati per volere del CEO di Moncler, Remo Ruffini, in collaborazione con il Comune di Milano. Il progetto ha ridato vita agli oltre quaranta mila metri quadrati degli spazi dei Magazzini Raccordati, un luogo che ha un valore molto importante per Milano, e che ha svolto un ruolo chiave nello sviluppo della città. Il restauro ha portato una ventata di aria fresca ad una zona della città molto spesso dimenticata, in particolar modo ieri sera, grazie all'evento di Moncler. 

A cinque minuti di distanza dalla Stazione, costeggiando le rotaie, si incontrava una debole luce gialla, che avvicinandosi si rivelava come il monolite giallo simbolo di Moncler Genius, circolato sui social nelle ultime settimane precedenti all'evento. Il progetto Moncler Genius, iniziato circa un anno fa, è stato un'iniziativa innovativa ed interessante da parte di Moncler. Scardinando i paradigmi del passato, Moncler ha reclutato sette designer contemporanei per dare vita ognuno ad una capsule che rispecchiasse le diverse anime di Moncler, collezioni rilasciate circa ogni 3-4 settimane, una prassi propria del mondo dello streetwear. Il gruppo di designer selezionati comprende tra gli altri Hiroshi FujiwaraCraig GreenSimone RochaKei Ninomiya, e Palm Angels, oltre alle collezioni di casa Moncler Grenoble e 1952. Verso la fine dello scorso anno, Moncler aveva dato una prima conferma del fatto che il Genius Project sarebbe continuato anche quest'anno, con l'aggiunta di Matthew Williams e Richard Quinn. Quinn è la stella emergente della nuova generazione di designer inglesi, mentre al momento non c'è designer più desiderato e richiesto di Williams, a capo del suo brand 1017 ALYX 9SM, collaboratore di Kim Jones da Dior e di Nike per l'abbigliamento tecnico da allenamento

Una volta oltre passato il monolite di Moncler, si iniziava ad intuire la grandezza e la maestosità dell'evento. Una passerella gigantesca, costeggiata da decine di torce infuocate, conduceva ad una serie di stanze bunker, quasi delle camere blindate, ognuna della quali ospitava una speciale installazione artistica dedicata ad ognuno dei designer di Moncler Genius. Si entrava in un mondo completamente nuovo e diverso, in cui le collezioni si rivelano come personaggi da incontrare lungo la strada. 

 

3 MONCLER GRENOBLE

La prima stanza che si incontrava era quella di Grenoble: l'impressione iniziale era di trovarsi immersi in un mondo fatto di caramelle e dolci. Ovatta fosforescente e colorata pendeva dal soffitto, andando a ricoprire tutto ciò che era visibile, con l'aggiunta inoltre di una luce nera UV che faceva brillare ogni dettaglio. La collezione disegnata da Sandro Mandrino si ispira proprio ai festival hippie degli anni Settanta, creando una sorta di contrasto con le piste da sci e i capi tecnici fondamentali nella ricca storia di Grenoble. 

 

8 MONCLER PALM ANGELS

La stanza successiva era quella di Palm Angels, preceduta da uno spazio contente 8 enormi schermi che proiettavano le immagini di una telecamera di sorveglianza, posta nella galleria oltre il muro. Il provocatorio designer Francesco Ragazzi ha regalato l'immagine di una società moderna costantemente sorvegliata mentre le creazioni laminate in oro erano decorate da graffiti e da nodi, spuntoni e simboli anarchici che si ispirano al punk. Una sorta di museo che attende solo di essere scoperto. 

 

2 MONCLER 1952 + VALEXTRA

Dopo si incontravano le due stanze dedicate alle nuove collezioni Moncler 1952, una per uomo e una per donna, oltre alla collaborazione tra 1952 e Valextra. Il primo spazio vedeva i modelli posizionati dietro ad enormi teche, sotto a delle luci che cambiavano continuamente colore, insieme ad una serie di luci stroboscopiche che davano la sensazione di trovarsi in una stanza degli specchi infiniti. Nella stanza accanto, sotto una serie di sfere geometriche, si trovava la collaborazione con Valextra, caratterizzata da look monocromatici. 

 

0 MONCLER RICHARD QUINN

Successivamente è stato il turno del nuovo arrivato, con la stanza dedicata a Richard Quinn. Uno spazio di realtà contrastanti: da una parte il soffitto è un murales concavo di pitture floreali, mentre il pavimento nero è addolcito da una serie di fiori di stoffa. Al centro della scena, gli outfit sono costituiti da calze con stampe floreali e animalier e da grandi puffer jacket. 

 

5 MONCLER CRAIG GREEN

Poi è stato il turno del magico mondo di Craig Green. Noi di nss avevamo incontrato il designer in occasione dell'ultimo evento Moncler: Green ci aveva parlato del suo interesse per la fisica e della installazioni ispirate al vento che aveva presentato quella volta. Green ieri è passato al livello successivo, portando a Milano delle vere e proprie sculture mosse dal vento sospese sopra di noi. Occasionalmente, un enorme ventilatore veniva azionato, soffiando aria verso le creazioni, che prendevano vita grazie alla forza del vento. Continuando ad esplorare i concetti di spazio e volumi, la collezione presentata questa stagione si concentra maggiormente sul concetto di modulare, con diversi dettagli che possono essere staccati, piegati, o chiusi a seconda del bisogno e della necessità. 

 

4 MONCLER SIMONE ROCHA

Nella stanza successiva abbiamo messo piede in una foresta: il mondo di Simone Rocha. I muri a specchio donavano alla foresta una profondità infinita, in cui ci si poteva facilmente perdere. Gli item erano indossati da figure simili a Robin Hood, caratterizzate da silhouette romantiche e voluminose, portando un po' di speranza in un luogo che voleva essere spaventoso. 

 

MONCLER & POLDO DOG COUTURE

L'atmosfera si è fatta subito molto più leggera entrando nella stanza di Poldo Dog Couture. Per il cane che ha tutto, perché non esagerare regalando al vostro amico peloso anche un vest firmato Moncler? Sembrava di entrare in un cartone animato, con un supermercato simile a quello dei Simpons, oltre a sculture pixelate di alberi e carrelli della spesa in brillanti colori primari. 

 

6 MONCLER 1017 ALYX 9SM

Poi è finalmente arrivato il momento di vedere la collezione che più attendevamo, quella disegnata da Matthew Williams di 1017 ALYX 9SM. Lo spazio si distingueva immediatamente dai precedenti, grazie ad un'impalcatura minimale e distopica totalmente nera. L'attenzione era riservata agli item indossati dai modelli, posizionati in punti diversi della stanza. Ad un primo sguardo era difficile non andare alla ricerca di quello che è diventato il dettaglio identificativo di Matthew Williams, la fibbia. Questa volta in una nuova versione in linea con il gusto di Moncler, la più interessante delle quali era costituita da un sistema a tripla chiusura, che andava a decorare una delle giacche nere lunghe fino al ginocchio. Gli item sono realizzati in un nylon leggero ma resistente, combinati a capi dalla silhouette affusolata, oltre a top più pesanti come puffer jacket e giacche di pelle. La scelta di utilizzare il nylon permette di dare vita a layer diversi finemente realizzati. La collezione è prevalentemente nera, con accenti rossi, bianchi, grigi e arancioni. Ai piedi i modelli portano i nuovi boot Moncler firmati Williams, una creazione in gomma allo stesso tempo utilitaristica e moderna. Williams non ha deluso le nostre aspettative, dando vita ad una capsule Moncler molto convincente. 

 

1 MONCLER PIERPAOLO PICCIOLI

Alla porta accanto si incontrava la collezione di Pierpaolo Piccioli. Lo spazio ricordava quello di una sala da ballo, con pavimenti in legno e le divertenti creazioni di Piccioli che sembravano invitare gli ospiti ad un ballo. Riproponendo un'estetica audace e frizzante, Piccioli ha unito il linguaggio della Couture ai pattern tipici dei tessuti africani. 

 

7 MONCLER FRAGMENT HIROSHI FUJIWARA

Ultimo, ma non per importanza, si incontrava colui il quale ha inaugurato il progetto Genius, con il quale avevamo avuto l'occasione di parlare a Firenze lo scorso anno, il leggendario Hiroshi Fujiwara. La sua collezione Fragment è stata presentata in una stanza in cui le proiezioni ricoprivano ogni superficie, dal pavimento al soffitto. Le immagini davano aria alla stanza, in cui si aveva la sensazione di perdersi completamente. La collezione segue ancora una volta l'estetica di Fujiwara, che mixa bomber jacket e parka nelle sfumature del verde militare. 

 

Guardando ciò che Moncler è riuscito a mettere in piedi ieri sera è difficile non rimanere sbalorditi. In un periodo storico in cui Milano, così come le altre città della moda ad eccezione di Parigi, sembrano vivere un momento di declino, Moncler è riuscito a creare qualcosa di assolutamente maestoso e unico, un mondo di installazioni artistiche e collezioni di moda, investendo allo stesso tempo sulla città di Milano. One House, Different Voices, lo slogan di Moncler Genius, rispecchia realmente ciò che Moncler è stato in grado di fare: plasmare una voce e un'identità assolutamente chiare e riconoscibili, più di chiunque altro al momento. 

 
 
Per vedere la location e le collezioni Moncler Genius, gli spazi saranno aperti al pubblico domenica 24 febbraio. Per accedere puoi registrati sul sito di Moncler