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nss Paris Men's Fashion Week Awards

And the Oscar goes to...

nss Paris Men's Fashion Week Awards And the Oscar goes to...

Si è conclusa ieri sera la Settimana della Moda maschile parigina, che tra show più convincenti ed altri più noiosi, ha saputo comunque imporsi come la migliore Fashion Week fra tutte le capitali della moda, merito soprattutto dei grandi nomi che può vantare nella sua schedule. Tra collaborazioni inaspettate, debutti e conferme, è giunto il momento di assegnare i nostri premi, dallo show migliore al front row più chiacchierato.
Ecco i nostri nss Fashion Week Awards

 

Miglior Show: Dior

C'è poco da discutere, la sfilata migliore della Paris Fashion Week (ma anche di tutto l'intero Fashion Month) è stata la collezione disegnata da quel genio di Kim Jones. Di fronte alla Torre Eiffel, Jones ha fatto costruire uno spazio total black illuminato al centro solo dai led bianchi posti ai lati della passerella su cui i modelli non camminavano, ma stavano fermi. La passerella era infatti una sorta di tapis roulant lungo 76 metri che si estendeva per tutta la lunghezza dello spazio, muovendosi lentamente per permettere agli ospiti di cogliere tutti i dettagli degli abiti.

Gli abiti, appunto. Jones è riuscito a trovare l'equilibrio perfetto tra linee più rigorose e formali, ed altre più fluide e morbide, per un'idea di mascolinità completamente nuova. Il punto forte della collezione sono senza dubbio le giacche, perché sono il risultato di ispirazioni diverse: giacche militari, vest che sembrano quasi antiproiettile portati sopra a completi gessati, ma addolciti da decorazioni dorate, cappotti mai scontati, con inserti sovrapposti e dettagli inaspettati, ma anche blazer aderenti, stretti intorno al busto, con drappi o inserti in raso o pelliccia. Nei colletti delle giacche è evidente l'ispirazione kimono, da quel Giappone tanto amato da Jones. Moltissima varietà anche nei materiali utilizzati: lana, pelle, pelliccia - in una sfilata uomo! - raso e satin, e un tessuto iridescente che ricorda molto Stone Island.

E poi ci sono gli accessori, un nuovo marsupio in nylon che riprende la silhouette della Saddle Bag, le cinture, più basse e sottili, in cui le fibbie disegnate da Matthew Williams di ALYX si fanno più piccole e discrete, così come il logo, sempre presente ma meno urlato. Kim Jones si conferma come uno dei migliori designer in circolazione, e questa collezione per Dior rimarrà nella nostra memoria ancora per molto tempo. 

 

Miglior Attore non Protagonista: Alyx

Come ha confermato lo stesso direttore creativo Matthew Williams nel backstage della sfilata, le linee e le silhouette di questa collezione non si differenziano molto da quelle della scorsa collezione, ma questo non è un problema, soprattutto quando si hanno ormai un'estetica e un'immagine così chiaramente riconoscibili. Con una palette che variava dal nero ad una scala di grigi freddi, fino ad accenti rossi e sfumature camouflage, Williams ha portato in passerella puffer jacket, pantaloni cargo, completi gessati con tasche oversize, trench in pelle e mantelle waterproof. Altro punto forte sono senza dubbio gli accessori: ovviamente le cinture, caratterizzate dall'ormai famosa chiusura disegnata da Williams, utilizzata anche per le collane, ma anche chest bag, tante, piccole e discrete o grandi e in pelle, stivaletti da donna argentati e la prima borsa da donna di Alyx, portata sulla catwalk da Kaia Gerber. 

 

Miglior Rivelazione: Valentino x Undercover

Una collaborazione totalmente inaspettata, tra due brand apparentemente lontanissimi. Valentino e Undercover si incontrano in una serie di stampe che sfilano a poche ore di distanza sulla passerella di entrambe le maison. L'ispirazione principale è Edgar Allan Poe, e la teoria secondo la quale fosse in grado di viaggiare nel tempo. Il risultato sono grafiche con navicelle spaziali, slogan sul viaggio nel tempo, teschi, tutti con un touch sci-fi molto anni 50. A sublimare il tutto, il logo congiunto, VU, proposto in entrambe le sfilate. Streetwear haute couture. 

 

Miglior Effetti Speciali & Miglior Finale: Louis Vuitton 

La collezione tributo a Micheal Jackson è stata presentata all'interno dei Jardin des Tuileries, su un set che riproduceva l'angolo tra la Rivington e la Ludlow a New York City. Ad accompagnare lo show, una band live capitanata da Blood Orange, che prima dell'uscita finale dei modelli ha guadagnato il centro della passerella, sedendosi al pianoforte e riprendendo a suonare. Mentre i modelli sfilavano - a zig zag, senza seguire linee rette - un writer dipingeva la saracinesca di un finto negozio. A fine show, un modello si è staccato dagli altri per improvvisare un numero di danza con tanto di acrobazie e salti, mentre Virgil Abloh faceva il suo ingresso da una porticina laterale, salutando velocemente il pubblico. L'outfit più interessante della sfilata probabilmente era proprio quello indossato da Virgil. 

 

Miglior Sneaker: White Mountaineering x Adidas

Il brand giapponese collabora con il gigante dello streetwear tedesco per una sneaker che segue appieno il trend delle scarpe da trekking. La silhouette, affusolata, leggermente rialzata nella parte posteriore, è caratterizzata da inserti di tessuti diversi, in colori differenti, dal logo del brand giapponese sul tallone, dalle Three Stripes laterali bicolori, e da un finish sportivo ma allo stesso tempo molto lifestyle. 

 

Miglior Location: Vetements

Per la prima volta Demna Gvasalia ha scelto una location che non fosse un garage abbandonato, uno stanzone grigio o una semplice sala senza fronzoli. Per l'ANTI-SOCIAL show di Vetements il designer georgiano ha optato per la cornice del Museo Nazionale di Storia Naturale di Parigi: la protesta contro l'era dei social prende vita in un contesto che apparentemente non c'entra nulla, creando una disarmonia che funziona. 

 

Miglior Front Row: Y-3

Nonostante ci siano stati senza dubbio front row più ricchi di celebs, è stato questo a colpire la nostra attenzione, e per due buoni motivi: Blondey McCoy e Jonah Hill. Lo skater e artista londinese icona di stile, seduto di fianco al nuovo guru della moda skate e non solo (che indossava un paio di adidas Originals non ancora sul mercato). Chissà di cosa avranno parlato. Presenti anche Pusha T, Karlie Kloss e Adrianne Ho.