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Tutto quello che dovete sapere sullo show SS19 di Gucci

Alessandro Michele porta in scena bellezza del teatro underground

 Tutto quello che dovete sapere sullo show SS19 di Gucci Alessandro Michele porta in scena bellezza del teatro underground

Alessandro Michele abbandona Milano e sceglie la Parigi Fashion Week per l’ultimo capitolo della “trilogia francese” di Gucci, un omaggio alla Francia in tre parti, iniziato a gennaio con la campagna pre-fall che richiamava le proteste studentesche del maggio 1968 e seguito dalla sfilata Cruise 2019 ad Arles lo scorso maggio. Ecco tutto quello che dovete sapere sul teatrale show SS19 di Gucci.

 

The collection

Torna Gucci e torna l’estetica schizofrenica, stratificata, fatta di mille ispirazioni e rimandi, di Alessandro Michele. Per la SS19 il designer romano continua a declinare il suo universo onirico, tra omaggi alle icone della musica, da Janis Joplin a David Bowie, ma anche a Dolly Parton ritratta su maglie e gilet in denim; borse a forma di Mickey Mouse; party-girl del passato come Josephine Baker; ispirazioni anni ’60 e ’70 e molto altro ancora. Come al solito, la nuova collezione è fatto di mille dettagli, opulenti, ridondanti, iconici. Ovunque si posi lo sguardo è un moltiplicarsi di rouches, maniche ampie, cristalli, frange, lurex, stampe, abiti plissettati, pantaloni a zampa, maxi collane, occhiali da sole extra-large, cappelli. Il dettaglio destinato a diventare un trend? Lo smalto applicato solo su alcune unghie. Il dettaglio più strano? L’astuccio penico, cioè una conchiglia usata in passato sopra le calzamaglia da uomo per coprire le parti intime, ma anche pappagalli appollaiati sulle spalle dei modelli. Come per magia, un incantesimo di cui solo Michele e pochi altri conoscono la formula, tutto il kitsch potenziale diventa armonia, bellezza.

 

Set: Théatre Le Palace 

Grazie alla madre, assistente di un produttore cinematografico, Michele ha passato molto tempo tra palchi, sipari e quinte, imparando ad amare questi luoghi e la magia che mettevano in scena. Forse arriva da qui, oltre che da una grande cultura e contro-cultura, la scelta dello storico Théatre Le Palace come location dell’ultima sfilata Gucci. Questo edificio speciale in Rue du Faubourg-Montmartre 8, che mescola atmosfere vintage e mood underground,  nel periodo intorno alla Nouvelle Vague era il ritrovo preferito di personaggi leggendari come Lagerfeld, Roland Barthes, Andy Warhol, Mick Jagger, Mugler, Yves Saint-Laurent o Jean-Paul Goude. Qui, tra  litri di champagne e party in maschera, si mescolavano moda, lusso, arte e divertimento sfrenato.

 

 

The Show 

Buio in sala. Un leggero brusio di voci in sottofondo viene spezzato dalla proiezione di una versione underground e sperimentale di Lady Machbeth, ad opera di Leo de Bernardinis e Perla Peragallo. I due artisti sono esponenti del movimento teatrale delle Cantine Romane, un fenomeno nato negli anni ‘60 caratterizzato dall'unione tra cultura alta e cultura popolare. Come Michele è capace di mescolare tutto, dall’arte rinascimentale a Topolino. “Volevo cambiare le regole del teatro tradizionale”, dice il designer di Gucci, deus ex machina di un ribaltamento upside-down della sfilata che, invece di procedere dalla parte anteriore verso il centro, segue la direzione opposta. Così, mentre gli ospiti, seduti sulle poltroncine del teatro, stanno guardando il filmato, alle loro spalle, dal foyer della sala, iniziano a spuntare i modelli, che, illuminati da una luce fioca, sono saliti sul palco, dove sono rimasti fino alla fine dello show. Ad un certo punto la soundtrack composta da un mix di suoni da rave, stralci di brani dell'opera e rumori metropolitani, viene spezzata dalla performance live della leggendaria Jane Birkin che canta “Baby Alone in Babylon”. Il sipario si chiude e iniziano gli applausi.

 

 

Front Row

Ad occupare le poltrone del Théatre Le Palace ci sono 784 ospiti, tra fashionistas, addetti ai lavori e celebrities. Facile riconoscere il designer di Balenciaga, Demna Gvasalia; la musa di Dalì, Amanda Lear; Francois Pinault con la moglie Salma Hayek; il famoso artista Maurizio Cattelan; la regista Floria Sigismondi; Jane Birkin e la figlia Lou Doillon; il ceo di Gucci, Marco Bizzarri; lo chef Massimo Bottura, Faye Dunaway e Soko, protagoniste della campagna pubblicitaria per la Sylvie Bag; Petra Collins; Hari Nef e Jared Leto, caro amico e fan di Alessandro Michele.

 

Fun Facts

L'invito per lo show SS19 di Gucci è una busta contenente bulbi di tulipani e fresie, pronti per essere piantati. Non è forse perfetto per la stagione calda? Senza sottolineare l’immaginario simbolico di un fiore che sboccia, quasi un nuovo inizio all’insegna della bellezza.