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La vera Dior Saddle Bag non è quella vista in passerella

Grazie Carrie Bradshaw

La vera Dior Saddle Bag non è quella vista in passerella   Grazie Carrie Bradshaw

Parigi, ottobre 1999, sfilata Dior. Per la prima volta fa il suo debutto sulle passerelle un accessorio destinato a diventare una vera e propria icona: la Saddle Bag. Quel genio di John Galliano, all’epoca alla guida della maison francese, si era ispirato alla forma di una sella per creare una borsa versatile, giovane e d’effetto. Declinata in decine di versioni diverse, logata, in denim, patchwork, colorata, e indossata dalle it-girl di quegli anni (alcune indiscutibilmente trash, vedi alla voce Paris Hilton e Lindsay Lohan), la Saddle Bag raggiunge la consacrazione finale grazie a Sarah Jessica Parker aka Carrie Bradshaw che la sfoggia per tutta la terza stagione di Sex and the City.

Dopo essere rimasta fuori produzione per parecchi anni e vari tentativi di farla ritornare di moda, Maria Grazia Chiuri, attuale direttore creativo di Dior, decide che è tempo che la Saddle torni davvero. Per la FW18 l’iconico accessorio sfila in due varianti, in morbida pelle o in una versione patchwork di chiara ispirazione Seventies. Ad aumentare ulteriormente l’hype attorno alla Saddle ci pensa Kim Jones. Nella sua prima sfilata come direttore artistico di Dior Homme, la SS19, Jones è partito dalla forma sinuosa della Saddle applicandola a zaini, cross body bag e marsupi, tutti rigorosamente in morbidissima pelle. La Saddle non è solo per ragazze.

Il rilancio di questo accessorio è interessante e originale per due motivi diversi, quasi in contrapposizione fra loro. Questa volta Dior non ha aspettato che la Saddle venisse fotografata al braccio di qualche celeb, ma ha fatto da sé, arruolando un vero e proprio esercito di blogger e influencer che la sponsorizzano su Instagram, facendola ritornare l'oggetto di culto che era vent'anni fa. Si potrebbe parlare a lungo di quanto le campagne pubblicitarie e in generale la comunicazione anche nel campo della moda siano cambiate con l'affermarsi dei social media, primo fra tutti Instagram. Nonostante le foto della campagna pubblicitaria della Saddle scattate da Pamela Hanson siano bellissime e delicate, a meno che non si sfogli Vogue o qualche altra rivista patinata è molto più facile imbattersi nella borsa di Dior scorrendo la home di Instagram. Proprio per questo motivo l'operazione di marketing portata avanti dalla maison francese è geniale e semplice allo stesso tempo: non c'è niente di più facile che mettere al braccio di Chiara Ferragni la nuova Saddle per farla vedere a milioni di utenti e potenziali clienti. 

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Le foto della nuova versione della Saddle hanno portato alla luce quelle di inizio anni 2000 dando il via a una vera e propria Dior (logo) mania. Vedere le nuove Saddle ci ha fatto venire voglia di scoprire i vecchi modelli, e soprattutto, di averli. Non è un caso che quando si cerca su Google ‘Dior Saddle Bag’ uno dei primi suggerimenti forniti dal motore di ricerca è ‘vintage’. Ecco allora che si moltiplicano i siti su cui acquistare modelli del passato dell’iconica borsa. eBay Fashion, sponsorizzata da un’altra blogger, @songofstyle (quasi 5 milioni di followers), è il posto dove trovare Saddle logate (le più richieste), in denim, pelle o nylon. Uno dei modelli più introvabili può venire a costare più della versione appena uscita. Anche Vestiaire Collective, colosso dello shopping vintage di lusso, ha tirato fuori dai suoi magazzini tutte le Saddle Bag di inizio anni Duemila, vendendole a prezzi stranamente accessibili e in quantità piuttosto ampie. Su The Real Real, altra piattaforma di shopping online, non solo si trovano le vecchie Saddle, ma anche intere collezioni Dior firmate Galliano. Su What Goes Around Comes Around, sito del negozio newyorchese di culto per chi è alla ricerca di capi di lusso vintage, la Saddle Bag è attualmente uno degli item più venduti in assoluto. 

Il lancio ultra moderno e contemporaneo di un nuovo accessorio ha paradossalmente scatenato l'interesse per la versione vintage. L’ossessione per gli anni Novanta e la moda di inizio anni Duemila è evidente anche in questo caso. Su Instagram e Pinterest si trovano migliaia di immagini di modelle iconiche, vecchie campagne pubblicitarie, accessori ormai di culto: la stessa Kendall Jenner in occasione del suo ventunesimo compleanno ha sfoggiato un abito identico a quello che la regina indiscussa degli anni Duemila, Paris Hilton, indossava al suo ventunesimo compleanno. Nessuno è immune alla febbre per il passato. Stilisti e designer continuano a prendere ispirazione dalla moda dei decenni passati, e anche se rivisitano e rilanciano item del passato, il pubblico sembra essere più interessato ai capi originali. Inoltre, in un mercato ormai quasi totalmente globalizzato e di conseguenza omologato, si finisce per indossare tutti le stesse cose. Trovare qualcosa di vintage scavando su vari siti, o immergendosi nell’armadio della mamma, significa poter poi indossare capi assolutamente unici e originali. Siete già su eBay?