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Supreme Italia sbarca su Privalia

La strategia del brand per stravolgere la percezione del fake

Supreme Italia sbarca su Privalia La strategia del brand per stravolgere la percezione del fake

Supreme Italia è ufficialmente sbarcato su Privalia. 

Per chi non fosse al corrente, Privalia è, con i suoi 24 milioni di subscribers, uno degli outlet online più importanti a livello internazionale, leader nel settore in diversi paesi come Italia, Spagna, Brasile e Messico.
Supreme Italia è dunque riuscito nell'intento di elevare il legal fake al pari di un prodotto originale, riuscendo ad emulare ogni singolo step del ciclo di vita di un normale prodotto di abbigliamento. Se già la presenza del legal fake nei negozi, venduto accanto a prodotti originali, aveva innescato un pericoloso meccanismo di "normalizzazione" nei confronti un fenomeno borderline, ora la sua presenza su un portale di vendita internazionale di questo calibro costituisce un'ulteriore legittimazione del legal fake made in Barletta.

Le strategia degli imprenditori di Barletta, che si celano dietro ai legal fake, non è finalizzata solamente ad una distribuzione capillare del prodotto, ma anche a ragioni di “brand reputation”.
Il marketing dei legal fake infatti punta a due diversi obiettivi:

#1 la confusione, ossia venir scambiato per l’originale dal pubblico meno edotto, grazie ad un buon posizionamento

#2 il forte desiderio di creare una vera e propria mentalità dietro all’acquisto consapevole di un prodotto legal fake ovvero imporre il prodotto come una vera e propria alternativa all’originale -  spesso meno costosa o più facilmente reperibile.

Da qui l’impegno costante del brand, finalizzato non solo a procacciare stockisti sempre più prestigiosi (dai negozi di provincia ad un portale come Privalia il passo non è stato certo breve), ma anche a reclutare influencers che portino avanti quel processo di legittimazione del brand, con l’obiettivo di rendere il consumo del prodotto sempre più consapevole, eliminando ogni residuo senso di colpa dell’acquirente edotto che sceglie di comprare un fake, seppur legale.

 

Posizionamento e strategie di comunicazione sono quindi alla base di questo processo che ha l’intento di trasformare il legal fake in un brand.

 

Sorprendentemente la strategia sembra funzionare.

Sempre più persone comprano Supreme Italia consapevolmente, spesso adducendo come motivazione l’oggettiva difficoltà per una qualunque persona di acquistare Supreme New York al suo prezzo originale e conseguentemente l’esagerazione dei prezzi di resell. Certamente anche il momento storico è propizio, Supreme New York infatti è nel suo periodo di maggiore brand awareness su larga scala - il che implica che il brand sia diventato oggetto del desiderio di un pubblico più vasto e meno incline ad informarsi accuratamente o solamente interessato ad esibire il marchio, per via della sua popolarità.
Tutti questi fattori giocano a favore della diffusione di prodotti contraffatti o legal fake. Questi ultimi però possono contare anche sulla complicità di negozi e portali di vendita sempre più rilevanti.
Il gruppo Barletta è quindi sempre più vicino a far avverare la propria visione.

Se in principio si pensava che la consapevolezza e la corretta informazione fossero le giuste armi per vincere la guerra ai legal fake, oggi, è indubbio che questi strumenti siano efficaci solamente in minima parte poiché la realtà è che questi prodotti rispondono ad un esigenza di mercato tristemente vasta ed in continua espansione.