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10 cose che non sapevate su Ritorno al Futuro

10 cose che non sapevate su Ritorno al Futuro

Il giorno è arrivato. Oggi il mondo intero è riunito sotto uno stesso hashtag: #BackToTheFutureDay. Compie infatti 30 anni Ritorno al Futuro, il primo capitolo della saga diretta da Robert Zemeckis che ha come protagonista, tra gli altri, l’iconico Michael J. Fox.

La pellicola si sviluppa intorno alle vicende del giovane Marty McFly e alla sua amicizia speciale con “DocBrown , una sorta di scienziato pazzo precursore dei tempi. Doc sta lavorando ad una macchina del tempo, in grado di trasportare i passeggeri avanti e indietro nelle epoche. La inaugura per caso una sera nel parcheggio di un centro commerciale, e Marty si ritrova catapultato nel 1955, dove incontra i suoi genitori poco più che adolescenti, ancora prima che i due si conoscano.

Nell’episodio successivo Doc e Marty si ritrovano invece a fare i conti con il futuro, che per noi è oggi realtà: i due vengono spediti esattamente al giorno 21 Ottobre del 2015, alle 4.29 pm. Il film offre una visione straordinaria sia del passato che del futuro, quasi surreale se pensiamo ai mezzi digitali limitati con il quale è stato realizzato.

Ogni volta che lo si riguarda si colgono dettagli nuovi ed inaspettati e la storia appare sempre più esilarante. Ma cosa si cela davvero dietro alla realizzazione di questa pellicola geniale?

Rivelazione in 10 punti.

#1 L’idea per il soggetto venne a Bob Gale, sceneggiatore e produttore del film, dopo aver visto una foto di suo padre in un annuario scolastico. Gale si ritrovò a pensare se i due avrebbero potuto essere amici in un’altra epoca.

 

#2 Il soggetto venne rifiutato 40 volte prima di essere preso in considerazione dalla Universal.

 

#3 Michael J. Fox non avrebbe dovuto essere il protagonista della pellicola. A causa dei numerosi impegni lavorativi l’attore aveva rifiutato la parte, e lo Studio scelse Eric Stoltz come sostituto. Tuttavia, dopo 6 settimane di riprese, la produzione si rese conto che la sua performance non era convincente e richiamò Fox spendendo milioni di dollari per rigirare tutte le scene perse.

 

#4 Michael J. Fox era disponibile a girare quasi solo di notte, causa dei suoi numerosi impegni lavorativi. La troupe confessò di non aver visto la luce del giorno per mesi.

 

#5 La Universal odiava il titolo “Back to the future”. Avrebbe voluto che l’opera si chiamasse “Spaceman From Pluto” ma Spielberg si rifiutò categoricamente.

 

#6 John DeLorean, il creatore dell’iconica automobile utilizzata come macchina del futuro, venne scelto tra numerosi candidati e dopo le riprese scrisse una lettera al regista ringraziandolo per aver realizzato il sogno della sua vita.

 

#7 Quando Marty parte dal 1985 lascia alle sue spalle il Twin Pines Mall e arrivando nel 1955 si schianta contro il Rach Twin Pines. Quando fa ritorno nel 1985, lo shopping center si chiama Lone Pine Mall, perché l’altro lo ha distrutto lui nel passato.

 

#8 Avete notato che la Pepsi compare spesso nel film? Fox all’epoca era l’ambassador del brand.

 

#9 Einsten, il cane di Doc, doveva essere una scimmia stando alla sceneggiatura originale. Successivamente i produttori si resero conto che nessun film che avesse avuto come protagonista una scimmia aveva mai avuto successo.

 

#10 Un sequel non era stato programmato. Il lavoro per la realizzazione del film era stato talmente faticoso che nessuno nella produzione pensava di dover ripetere tutto ancora. Fino a che gli Studios li misero di fronte ad una decisione: “Noi stiamo per fare un sequel: volete partecipare o no?” Spielberg e Gale si sentirono pertanto obbligati a proteggere il loro lavoro.