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La storia completa della banana appesa al muro di Cattelan

L'opera è stata rimossa perchè attirava troppa folla

La storia completa della banana appesa al muro di Cattelan  L'opera è stata rimossa perchè attirava troppa folla

L’Art Basel di Miami è ormai diventata una delle fiere artistiche più importanti del mondo, se non la più importante. Ed è per questo che Maurizio Cattelan, l’artista italiano più pagato del mondo, lo ha scelto per esporre mercoledì 4 dicembre la sua nuova opera d’arte, intitolata “Comedian”, consistente in una banana attaccata al muro con un pezzo di nastro adesivo. Il gallerista parigino Emmanuel Perrotin l’ha messa in vendita trovando subito una cliente che, in forma anonima, l’ha comprata per 120.000$. Poche ore dopo una seconda “copia” era stata venduta e già artista e gallerista avevano deciso di alzare il prezzo a 150.000$ per una terza vendita a un museo.

Sabato pomeriggio però, il performance artist di New York David Datuna ha semplicemente staccato la banana dal muro e l’ha mangiata. Il nome dell’opera di perfomance art è stato (scherzosamente o no? A questo punto non esiste una vera differenza) “Artista Affamato”. Datuna ha dovuto pagare l’esoso prezzo dell’opera che ha mangiato? No, la galleria ha semplicemente attaccato una nuova banana al muro. Come il direttore dalla galleria Lucien Terras ha spiegato al Miami Herald

“Datuna non ha distrutto l’opera. La banana è un’idea”

Inutile dire che la banana di Cattelan è diventata un fenomeno virale, protagonista di centinaia di meme e parodie, incluso un account Instagram dedicato, creato dalla stessa Galerie Perrotin che amplifica intenzionalmente l'ironia online che circonda l'opera. È diventata così famosa in così poco tempo che quattro giorni dopo la sua esposizione, domenica 8 dicembre, la galleria Perrotin ha dovuto rimuoverla del tutto per le incontrollabili folle che attirava. 

In un’intervista Cattelan ha ammesso di aver impiegato un anno intero a “concludere” l’opera. Ha provato a usare banane di resina o bronzo ma non lo convincevano. Infine ha deciso di attaccare una banana vera al muro. 

“Dovunque andassi nei miei viaggi, avevo questa banana attaccata al muro. Non riuscivo a capire come finirla. Poi finalmente un giorno mi sono svegliato e ho detto ‘La banana dovrebbe essere una banana’”

Chi la compra riceverà un certificato di autenticità e un manuale di istruzioni e, quando la banana inevitabilmente marcirà, gli basterà semplicemente sostituirla. Secondo l’artista questa installazione è una riflessione sul valore che diamo alle cose, un concetto con un precedente artistico: la mostra-installazione del 1961 “Der Krämerladen” di Daniel Spoerri che consisteva in una bottega ortofrutticola dove si poteva comprare frutta e verdura decorata con la scritta “Attention, oeuvre d’art”. Anche Yoko Ono, nel 1966, aveva messo una mela su un piedistallo di plexiglass e l’aveva venduta per duecento dollari. Anche in quel caso un uomo era entrato nella galleria e l’aveva mangiata: si chiamava John Lennon ed è così che conobbe Yoko. Sempre una banana invece era stata protagonista di un’opera d’arte quando, nel 1967, Andy Warhol ne dipinse una per la cover con adesivo rimovibile dell’album di The Velvet Underground & Nico. Nel 1999, invece, Cattelan aveva attaccato al muro col nastro adesivo il mercante d’arte Massimo De Carlo per un’intera giornata. Il titolo dell’opera? “A Perfect Day”.

Se l’intera situazione della banana sembra ridicola è perché lo è volutamente. Dopo tutto l'opera si chiama "Comedian", ossia "Il comico". Lo stesso Perrotin ha detto che la banana è “un simbolo del commercio globale, un doppio senso e un classico espediente umoristico”. Quanto al prezzo, l’artista e il gallerista hanno concordato sull’assurda cifra di 120.000$ perché un prezzo più basso avrebbe banalizzato l’opera. Cattelan non ha parlato del significato dell’opera dicendo soltanto:

“Non sono a Miami, ma sono sicuro che sia pieno di dipinti. Ho pensato che forse una banana potesse essere un buon contributo!”