Vedi tutti

"Treasures from the Wreck of the Unbelievable" di Damien Hirst diventa un libro

Uno degli spettacoli più costosi mai messi in opera da un artista contemporaneo ora disponibile anche in versione cartacea

Treasures from the Wreck of the Unbelievable di Damien Hirst diventa un libro Uno degli spettacoli più costosi mai messi in opera da un artista contemporaneo ora disponibile anche in versione cartacea

Ha aperto il 9 aprile a Venezia la nuova mostra di Damien Hirst.

A dieci anni di distanza dal suo ultimo lavoro di successo e l’artista inglese è tornato con Treasures from the Wreck of the Unbelievable, progetto che comprende 189 pezzi esposti, restaurati da Hirst e recuperati da un fantomatico vascello, ritrovato dagli archeologi nel 2008 nel fondo marittimo dell'Africa orientale.

In realtà si tratta di una storia fittizia e tutti gli oggetti rinvenuti sono stati realizzati dal bad boy dell’arte contemporanea e dai suoi collaboratori, mescolando materiali antichi e contemporanei, come il bronzo e l’oro con l’acciaio e i LED. Così Topolino e Pippo sono diventati opere antiche, perse in mare insieme a busti di divinità egizie, greche o indu, Mowgli, modellini dei Transformers, vasi antichi.

Il pezzo più imponente? Una gigantesca statua bronzea decapitata alta 18 metri, che potrebbe raffigurare l’antica divinità babilonese Pazuzu, il re dei demoni e del vento, o forse, secondo Jan Dalley del Financial Times, l’ego dell’esponente principale dei Young British Artists. Questa vetrina di 54.000 metri quadrati, fino al 3 dicembre ospitata a Punta della Dogana e a Palazzo Grassi (spazi espositivi della Fondazione Pinault), è probabilmente uno degli spettacoli più costosi mai messi in opera da un artista contemporaneo.

È l'ennesimo esempio dello spirito scioccante, irriverente o controverso di Hirst, della sua abilità nel provocare e far parlare di trasformando líarte in un evento e un messaggio.

Se Venezia è troppo lontana per voi, potrete vivere l'atmosfera di Treasures from the Wreck of the Unbelievable in un libro di 240 pagine che svela il dietro le quinte dell'operazione subacquea di recupero dei reperti con immagini scattate nell'oceano indiano da Christoph Gerigk e Steve Russell.