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Hello Berlin #3 - TOBIAS VETTER

Scoprite con noi il mondo di uno dei più talentuosi tatuatori di Berlino

Hello Berlin #3 - TOBIAS VETTER Scoprite con noi il mondo di uno dei più talentuosi tatuatori di Berlino

Dalla campagna tedesca, Tobias Vetter si è fatto strada nel cuore di Berlino a colpi di inchiostro. Abbiamo avuto l'occasione di incontrare questo genio creativo, la sua fidanzata Tabea e il loro nuovo cucciolo Mini a Prenzlauerberg. La loro casa è uno splendido appartamento ricoporto di mattoni che recentemente svolge anche la funzione di studio creativo. Questa fusione casa/lavoro non è l'unica cosa che dimostra il suo successo ma anche la sua agenda. Il suo diario è in overbooking, i suoi clienti diventano sempre abituali e turisti e novizi della capitale tedesca non mancano l'opportunità di essere impreziositi dalla sua mano. Se state cercando un tattoo artist di talento specializzato nella delicatezza dei tratti, Tobias Vetter è il vostro uomo.
La sua varietà di stili e il disegno meticoloso classificano i suoi lavori come veri e propri pezzi d'arte - non sorpende quindi sapere che prima di dedicarsi ad ago e inchiostro ha studiato Belle Arti. Con questa intervista ci siamo interessati sull'influenza che ha avuto sull'industria del tatuaggio e non solo... Tobias è creativo sotto diversi livelli e ha molti progetti in ballo quindi, senza ulteriori indugi vi presento con orgoglio il terzo eccezionale talento di questa rubrica da Berlino: Hello Berlin!


#1 Chi è Tobias Vetter?
Okay, quindi... io direi che "Teoricamente Tobias Vetter è un tatuatore ma che in realtà è un artista e illustratore di Allgäu, nel sud della Germania. È molto attaccato alle sue origini, alla sua citta e a quel paesaggio - specialmente le montagne da cui è ispirato, il che si riflette nella sua arte."... È strano dire queste cose di me stesso.

#2 Quali sono le cose che ti appassionano?
Esattamente questo: la campagna e le montagne di dove sono cresciuto. La natura è molto importante per me ed è una grande fotne di ispirazione - così come il viaggiare. Anche se in realtà ciò che mi copisce maggiormente sono gli altri artisti...

#3 Quando sei entrato in contatto per la prima volta con il mondo del tatuaggio?
È già parecchio tempo adesso... credo di aver iniziato circa dieci anni fa. Ero molto interessato alla scena punk di cui facevo parte. Nelle sottoculture i tatuaggi hanno un'importanza speciale quindi è venuto molto spomntaneo per me l'interessarmene. La prima volta ho provato a tatuarmi da solo con un ago e dell'inchiostro ma è stato un vero fallimento. Avevo paura delle infezioni quindi non ho premuto molto l'ago e l'inchiostro non è penetrato, ho ancora dei segni di quel primo tentativo sul braccio (ride e mostra la cicatrice sbiadita)

#4 È stato amore a prima vista?
Sì ne ero davvero entusiasta. QUando vivevo a Bochum - prima di trasferirmi a Berlino - ho anche provato a trovarmi un lavoro nel settore ma senza successo. Nessuno voleva darmi una possibilità

#5 Cosa ti ha influenzato maggiormente?
Decisamente Berlino. Ho studiato illustrazione e anche se non avevo finito gli studi sono riuscito a viverci per circa tre anni ma poi non funzionava più... principalmente ho fatto lavori di tutti i tipi per tirare avanti. Volevo trovare una soluzione per stanziarmi permanentemente a Berlino e il modo migliore per farlo era diventare un tattoo artist. La mia idea era di riuscire a farne un'attività economica nonchè uan finestra per la mia arte. Ho comprato gli attrezzi e ho iniziato a tatuare, ecco tutto.


#6 Consideri quello che fai una forma d'Arte?
Si, direi di si. Specialmente al giorno d'oggi. Andando indietro nel tempo anche di soli dieci anni lo stile che si vedeva era uno solo, tutti avevo questo libricino con motivi comuni come le stelle, i tribali e le solite cose. Questo genere di disegni si trovano ancora ma ora il tatuaggio si è sviluppato in una vera e propria forma d'arte in cui puoi trovare artisti innovatiivi e stili diversi... un vero e proprio panorama artistico.

#7 Hai un segno distintivo o uno stile specifico?
Si, tatuo solo in nero. Le persone lo chiamano "black work" o "dot work" e credo sia attribuibile ai miei modelli di riferimento: vecchie incisioni  di artisti come Alfred Dürer. Quindi si, uso molte linee e molti punti.

#8 Berlino è conosciuta per il suo lato oscuro e pure i tuoi lavori si basano principalmente sul nero. Che mi dici dei colori?
Per me in realtà è davvero solo una questione di gusti e di sicuro è molto personale. Non vedo il corpo come una tela. Mi piace ancora di vedere la "cosa" nel suo complesso, l'essere umano, invece di solo una parte di pelle su cui disegnare. Così per il mio tipo di gusto, non credo che i colori si adattino davvero. Ad esempio, se si hanno tatuaggi colorati si può far fatica a farle corrispondere con quello che si indossa. Nel quadro generale può capiatre di senirsi limitati nella propria espressione mentre il nero ti dà la libertà completa di aggiungere qualsiasi cosa - è più semplice e più adatto a qualsiasi corpo.

#9 Cosa preferisci: ago o matita?
Contando che è il mio retaggio, andrei con matita.

#10 Che cosa ti metta alla prova nella vita e nel lavoro?
Mmm.. probabilmente le mie email. Sono davvero il peggio.. L'organizzazione non è una cosa in cui sono bravo.

#11 Com'è possibile che hai iniziato a tatuare da un parrucchiere?
In realtà è successo e basta. Tatuavo da casa part-time e contemporaneamente facevo un altro lavoro quando un mio amico mi ha presentato Viktor, il parrucchiere (Viktor Leske). Lui è molto spontaneo, aperto e ama i tatuaggi quindi ha subito pensato di iniziare qualcosa insieme. MI ha offerto lo spazio sul retro del suo negozio a Mitte e sono rimasto lì per quasi quattro anni. Recentemente ci siamo separati perchè la sua attività è divenata molto frenetica e gli serviva più spazio. Per ma valeva la stessa cosa ma è stata davvero un'esperienza magnifica. Ora sono tornato a tatuare in casa ma ancora non so come farlo funzionare. Mi piace l'atmosfera che è privata e intima ma probabilmente cercherò uno studio.. o un appartamento più grande (ride).

#12 Come definiresti la bellezza?
Wow questo è molto personale. In realtà è molto difficile per me rispondere perchè non ci penso molto... Quando vado in un museo, per esempio, potrebbe essere un dipinto, una donna o anche un momento che ho goduto a pieno, come un tramonto. Per quanto riguarda l mio lavoro, beh... se un disegno di posiziona perfettamente su un corpo o se il tatuaggio sta bene nel complesso, ma l'ho già detto. Estetica e bellezza sono intrinsecamente collegate.

#13 La cosa più strana che tu abbia mai tatuato?
Ho tatuato la pianta del piede delle mia fidanzata - ma non è stata la cosa più strana, forse solo molto dolorosa. C'è stato un ragazzo che voleva una chitarra sotto all'ascella così che potesse "suonarla".. quello è stato l'ultimo tatuaggio che gli ho fatto. È più una questioni della motivazione del cliente più del tatuaggio in se... per esempio, io non ho mai tatuato un pene.

#14 Oltre a fare arte recentemente hai anche aperto un posto dove è possibile pranzare... Come ti è venuta questa idea?
In realtà è stata un'idea della mia ragazza e l'energia che l'ha fatta nascere è sempre la sua. Voleva realizzare qualcosa del genere da molto tempo quindi al posto che farlo tra qualche anno abbiamo deciso di accettare la sfida e farlo subito! Lei ha dato inizio al tutto con il business plan ed io ho aggiunto il resto. Credo che sia una cosa tipicamente berlinese, sai, far parte di una start-up. Sono sempre pronto a realizzare qualcosa al di là della mia stretta sfera di competenza e, certo, spesso le cose non funzionano, ma anche questa è una cosa tipicamente berlinese. L'energia che ti sprona all'inizio - quella mi piace moltissimo quindi eccoci qui: ora abbiamo un bar.


#15 Come riesci a combinare le due cose - gestire un bar e fare il tatuatore?
All'inizio lavoravo al bar due o tre giorni a settimana mentre ora sto spesso sul retro così durante il giorno mi concentro sul tatuare. Mi occupo della spesa e dell'organizzazione, principalmente lavoro da ufficio. Cos che posso fare al mattino o la sera.

#16 Chi sono i tuoi modelli di riferimento?
Cambiano spesso. C'è sempre qualcuno. Al momento direi Daniel Richter dato che sono ancora molto coinvolto nella pittura contemporanea anche se per qualcuno al giorno d'oggi sia un'arte secondaria. Io non sono d'accordo. Ho anche scoperto una fotografa, Taryn Simon. Ha presentato una grande mostra a Copenhagen e il suo lavoro cattura scenari e situazioni molti crudeli in maniera bellissima. Il suo lavoro è davvero sbalorditivo. Io amo molto quello che faccio ma le arti visivi sono davvero un qualcosa con cui mi vedo a lavorare nel futuro. Non so ancora come ma... si.

#17 Quale credi che sia la cosa migliore del vivere e lavorare a Berlino?
È abbordabile e piena di ispirazione. C'è davvero molto che bolle in pentola. Credo che dovremmo esserne soddisfatti dato che non c'è un'altra città che sia egualmente energica. Le persone sono sempre piene di iniziativa e voglia di fare. L'unica cosa che si può fare è creare una grande connessione.