
Frau festeggia l'artigianato italiano Con un evento ad-hoc all'Artigianoteca

Mercoledì 29 ottobre, Frau ha collaborato con l'Artigianoteca di Milano per una serata che è riuscita a unire due mondi solo apparentemente lontani: quello dell’artigianato e quello del design contemporaneo. In occasione della preview della collezione SS26 e dello showcase della FW25-26, il brand veronese ha scelto di raccontarsi in uno spazio dove la pelle, le cuciture e gli strumenti di lavoro fanno parte del paesaggio quotidiano, così come in azienda, trasformando la bottega in un luogo di incontro e condivisione.
Fondata nel 1937, l’Artigianoteca è una realtà familiare che da tre generazioni ripara scarpe e pelletteria, collaborando oggi con alcuni dei marchi più importanti della moda internazionale. Ogni lavorazione avviene a vista, davanti a chi passa per strada o entra per curiosità: cuciture, lucidature e forme in legno convivono con un disordine preciso che profuma di pelle e cera. È qui che Frau ha portato il suo universo di linee pulite, materiali morbidi e attenzione al dettaglio, costruendo un racconto condiviso sul valore della qualità fatta a mano.
Gli ospiti, immersi tra scatole di lucidi, spazzole e macchinari, hanno potuto toccare da vicino le nuove proposte del brand. In esposizione, modelli come mocassini, stivali e Mary Jane giocavano con texture e colori che raccontano due stagioni a confronto. Dalle pelli spazzolate color cioccolato alle stampe animalier e zebrata, ogni scarpa sembrava parte del laboratorio stesso, come se fosse nata direttamente da quei banchi di lavoro.
Durante la serata, il confine tra chi lavorava e chi osservava è diventato sottile. Tra un drink, la musica di Maccherone Sound System e i profumi dei piatti preparati sul momento, gli invitati si sono immersi nella vita di bottega, tra macchinari in funzione e scarpe appena lucidate. L’atmosfera era quella di una festa dove il concetto di lusso perde la sua rigidità e torna a coincidere con il piacere della materia, del gesto e del tempo lento.
In questo contesto, Frau ha ribadito la propria idea di modernità discreta: una visione in cui la qualità si misura nella durata, nella morbidezza della pelle, nella precisione della forma. L’evento all’Artigianoteca ha ricordato che, nonostante la velocità del mercato e delle tendenze, il Made in Italy resta una delle forme più contemporanee di innovazione. Un ritratto collettivo di come l’artigianato possa ancora essere una forma di cultura condivisa.



































































