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Swag à la française

New Sport Side

Swag à la française New Sport Side

Sull’etimologia della parola 'swag' si è discusso parecchio. Per alcuni era un acronimo utilizzato negli Anni ’60 dai club gay (Secretly We Are Gay), per altri poteva significare “Stuff We All Get”. C’è chi fa risalire il primo utilizzo del termine addirittura agli scritti di Shakespeare – e in quel caso deriverebbe da swagger – e chi ancora invece collega l’attuale significato al testo di Jay Z All I Need, e quindi ad una certa attitudine dei ghetti americani.

Quello che è certo è invece che Internet abbia contribuito enormemente alla sua diffusione, forse alterandone il significato originario, sicuramente definendo lo swag come status quo di alcuni. Con esercizio storico tra questi possono essere costantemente ritrovati calciatori francesi.

Eric Cantona era probabilmente il primo esempio di “swag” di un certo livello. Talento cristallino, epitome del genio & sregolatezza, attitudine guascona e colletto sempre alzato, Cantona ha benedetto la stirpe dei numeri sette di Manchester con uno swag quasi impareggiabile – continuato anche dopo l’attività calcistica, tra quella di attore e leader delle pubblicità Nike. È stata poi la volta di Thierry Henry, che ha traslato il concetto su di un altro piano, quello dell’eleganza, della velocità e della raffinatezza. Uno swag intellettuale, se così possiamo dire.

Fino a giungere all’attuale selezione francese, che dopo anni di purgatorio, tra scandali sessuali e ammutinamenti, ha ripreso a brillare proprio durante l’Europeo casalingo. Ma i galletti non brillano solo per compattezza e per risultati sportivi. In quanto uno dei team più giovani in competizione (ma non solo per questo) la Francia può tranquillamente classificarsi al primo posto in un eventuale podio di swag. Il perché è in parte riconducibile all’hip hop – che pure ha radici importanti in Francia – in parte a peculiarità tutte francesi.

Quattro motivi per assegnare questo particolare premio agli uomini di Deschamps.

 

Paul Pogba

Si parte ovviamente da qui, da quello che è probabilmente il calciatore con più swag al mondo e che non fa che consolidarlo mossa dopo mossa. In principio è stato quel suo modo così imperioso di muoversi in campo, sembrava quasi ballasse Pogba. Poi è arrivata la danza vera e propria, la dab, che per primo ha importato in Italia e con più convinzione ha mostrato all’Europa, dopo che a loro volta con un po’ di ritardo gli sportivi se n’erano resi conto. La dab dance è diventata la sua esultanza di riferimento, e lo scorso inverno i suoi social (e quelli di Paulo Dybala) sono stati sostanzialmente invasi da quel gesto che è icona contemporanea. A sugellare il tutto è arrivata la firma con adidas, accolta con grande entusiasmo da Pusha-T, è l’incoronazione  di Complex, a cui Paul ha detto «la firma con l’adidas è più che una semplice cosa di campo, voglio lasciare il mio segno nella cultura».
Sicuramente ha lasciato il suo segno su Drake. Il canadese qualche settimana fa si è fatto immortalare con la maglia rosa della Juve (con il simbolo adidas oscurato, lui che è uomo Jordan), con sulle spalle il 10 di Paul Pogba. Investitura ufficiale e regno appena cominciato.

 

Antoine Griezmann

Il più influente artista pop/rap del momento deve, per forza di cose, condizionare la scelta dei giocatori più swag del momento. Tra di loro, un posto speciale spetta a Antoine Griezmann, 25enne alsaziano dallo sguardo furbo e il portamento elegante che si è guadagnato il posto da titolare dopo una carriera da predestinato. Dopo l’importante goal all’Irlanda agli ottavi di finale, Griezmann ha festeggiato nel modo più swag possibile dopo la dab dance: mimando la danza di Hotline Bling di Drake. No, Antoine non è in ritardo cronico con i tempi (che ora suggeriscono un altro tormentone del canadese One Dance) ma utilizza quest’esultanza da molto tempo, specialmente all’Atletico Madrid, sua squadra di club. Ma non solo, qualche mese fa ha esibito sul suo account Instagram un tatuaggio identico a quello di Chris Brown, proprio ispirato da quello del cantante R&B, oltre ad essere un fan sfegatato dell’NBA e dello streetstyle che gli gira attorno. Nonostante l’entusiasmo esagerato non sia propriamente una delle caratteristiche dello swag, Antoine riesce a declinare tutto con incredibile stile è impossibile non tenere a mente in una lista di calciatori con swag.

 

 

Anthony Martial

Basterebbero due note per identificare Anthony Martial come un calciatore dall’enorme swag: è stato il teenager più pagato nella storia del calcio e quindi del Manchester United (farà quindi coppia con Zlatan il prossimo anno, altro punto a suo favore), ed è stato investito da Nike come suo prossimo volto. È inoltre ambasciatore di Foot Locker in Europa, dimostrandosi un discreto sneaker-head, capace di districarsi tre le difficili differenze tra nomi di sneaker e guantoni del brand americano.

 

Giroud & Gignac

Con Karim Benzema fuori dai giochi la corsa per il posto di centravanti titolare della nazionale francese è diventata un affare a due tra: Olivier Giroud e Pierre-Andre Gignac. Entrambi possono mettere sul piatto ottimi argomenti, sia dal punto di vista prettamente agonistico sia da quello dello swag. Fosse anche solo per il nome di battesimo, Gignac si porta appresso una naturale coolness in tutto quello che fa. Figurarsi quando sceglie di dire di no ai grandi club europei per andare al sole del Messico, a giocare con i Tigres, segnare valanghe di gol e tornare in patria, invocato a furor di popolo. Il tutto tenendo conto della sua discendenza gitana, che rende Gignac uno dei più fieri giocatori di questo Europeo. 

Dall’altra parte del guado: Olivier Giroud. Nato a ridosso delle Alpi, attaccante del glamourissimo Arsenal tutto francese, Giroud è bello, stiloso, tanto da finire in copertina per ELLE (in occasione dei Mondiali francesi del 2014). Più che il suo stile però è il suo modo di giocare ad essere swag ed ha fornire alla Francia due assi nel ruolo di centravanti.