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Il club dei numeri 10

Intervista al fondatore di "Tens Club", la più esclusiva newsletter newyorkese

Il club dei numeri 10 Intervista al fondatore di Tens Club, la più esclusiva newsletter newyorkese

Per riuscire a far presa in un paese dove regnano i tre grandi sport americani per eccellenza, il calcio deve necessariamente trovare strade alternative. Una di questa, e in questi anni la più percorsa, è certamente quella del fashion. Sono tanti infatti i progetti nati – specialmente a New York (e vedremo perché) – che coniugano calcio e moda nelle maniere più disparate. Uno dei più interessanti è Tens Club. Come suggerisce il nome, il 10s club è club a cui si accede solo previa iscrizione alla newsletter (qui) e che il 10 di ogni mese rilascia un nuovo pezzo o una intera collezione che si può comprare online solo che iscritti al club. È una idea di Lucas Shanks, il “Capitano” della squadra di numeri 10. Lo abbiamo raggiunto per farci spiegare la genesi di questo progetto e lo stato della diffusione del calcio a New York e nel resto del paese. 


Com’è nato il progetto TensClub?


Sono sempre stato affascinato dal numero 10 e dai calciatori che l’hanno indossato. Ha questa forza di gravità che ti attrae, questa confidenza, e un certo livello di aspettativa che nessun altro numero ha in un nessun altro sport. Quello che volevo fare era organizzare una community costruita sulle qualità che rendono grande un numero 10 sul campo – visione, creatività, e abilità di playmaking – ma applicarle al lifestyle, come un ethos creativo e stilistico. Il Tens Club è costruito su questi pilastri.

 

Perché avete deciso di puntare sulla newsletter, un formato che negli ultimi anni è tornato fortemente di moda? E come scegliete i vostri topic?

Abbiamo deciso di creare una newsletter, e nello specifico una newsletter che partisse il 10 di ogni mese, perché mette un freno al bisogno di essere costantemente sul pezzo, di seguire il flusso delle notizie. Una newsletter il 10 di ogni mese è esclusiva, e ci permette di creare contenuti e progetti di qualità. È il modo in cui abbiamo scelto di condurre la conversazione su calcio, stile e cultura. In questo senso, l’approccio è molto da numero 10.

Per quanto riguarda il topic: a volte abbiamo un idea per una shirt ispirata al calcio o una jacket o altro, e questa segna il concept e il contenuto della newsletter. Altre volte invece ci imbattiamo in qualche storia incredibile che ci porta a disegnare qualcosa e plasmare l’intera newsletter su questo. Le prime newsletter erano concentrate su specifici giocatori che hanno vestito il numero 10 durante gli anni ’70, ’80 e ’90. Più di recente invece, abbiamo realizzato newsletter un po’ più astratte. È un format molto flessibile e credo che sia qualcosa per cui la gente aspetti e non consumi passivamente.

Come giudicheresti la passione dei newyorkesi per il calcio?

Il calcio ha una lunga storia in America. Ma a New York semplicemente non è ancora arrivato. Ci sono leghe come la Cosmopolitan Soccer League o la Bowery Premier League che sono piene di calciatori di talento da tutto il mondo e ricche di persone che non solo giocano e fanno il tifo, ma creano club, brand e media nel mondo del calcio. In centro puoi trovare tante TV che trasmettono gare di EPL nei pomeriggi del weekend così come di college football o NFL. I newyorkesi amano molto di più il calcio che il resto del paese perché New York non è come l’America – siamo un mondo a parte e amiamo il “world’s game”. Devo ricordarmi di vivere in una bolla ogni tanto, ma questo significa che c’è ancora un enorme potenziale per questo sport nel paese. L’America ci arriverà.


Quale sarà, secondo te, il nuovo trend calcistico della nuova stagione?

È difficile da dire, perché il mondo del calcio è molto volatile, molto più che una partita di per se. Non è lineare, il che rende impossibile fare una previsione. La parte più bella del “beautiful game” è che il suo stile e la sua cultura arrivano da un passato così lungo e così diverso, che abbraccia diverse parti del mondo. L’ispirazione è quindi infinita. Tuttavia credo che andremo sempre più incontro a progetti simili a quelli della Juventus dell’altro giorno – una scelta stilistica ben precisa, chic e minimal. Ci  sarà sempre l’estetica Tens Club perché è molto naturale, e il calcio è perfetto quando è semplice.



Puoi spiegarci il concetto di “il numero 10 trascende il campo da gioco, dentro la vita e la cultura”?

Sul campo, c’è una aspettativa sui giocatori che vestono il 10 nell’essere dei leader senza paura, dei playmaker generosi. Quando il giocatore lascia il campo nulla cambia. Il Tens Club celebra queste qualità che rendono grande un calciatore, comprendendo anche il modo in cui ti vesti, come spendi il tuo tempo, cosa sostieni. È lo stesso playmaker, solo dall’altra parte delle linee.