Vedi tutti

Cristiano Ronaldo indossava una maglia adidas nell'ultimo ad Nike

Nella foto vintage era stato rimosso il three stripes

Cristiano Ronaldo indossava una maglia adidas nell'ultimo ad Nike Nella foto vintage era stato rimosso il three stripes

Era stato più volte sottolineato come entrambe le finali delle coppe europee, ma quella di Champions in particolare, avessero rappresentato il capolavoro finale di adidas, che era riuscito a portare 4 squadre su 4 alle finali, senza dimenticare la partnership ufficiale con la Champions stessa.
Sia Juventus che Real Madrid infatti, sono due dei team su cui il brand tedesco ha puntato più forte, e su cui continuerà a puntare nei prossimi anni (anche in modi forse discutibili).

Nonostante tutto Nike aveva dalla sua ben 25 atleti tra le due rose, e, in particolare, il protagonista assoluto e pallone d’oro in carica (e forse futuro): Cristiano Ronaldo. Con due gol la stella portoghese ha spaccato in due la partita, rifacendosi di una gara non indimenticabile e assicurandosi così la sua quarta Champions League. Poche ore dopo la vittoria su tutti i social Nike ha cominciato a far circolare una foto vintage di Ronaldo in cui, quello che una volta era un semplice bimbo di Madeira, posava dietro una la rete di una porta. La caption scelta era “This Boy Knew”, accompagnato dal copy “Nobody believed a boy from Madeira would make it to the stars. Except the boy from Madeira”. La foto ha ricevuto migliaia di like e repost (tra cui il nostro), ma non è passato molto tempo prima che qualcuno facesse notare una cosa.

Un post condiviso da Nike Football (Soccer) (@nikefootball) in data:



L’immagina utilizzata da Nike era stata zoommata e ingrandita, fino a far appena scorgere la felpa che Ronaldo indossava. Risalendo però all’immagine originale (un compito non impossibile, dato che la foto si trova tra quelle di archivio del website di CR7) si nota come quella felpa indossata da Ronaldo fosse in realtà brandizzata adidas Equipment.

Un errore abbastanza evidente e facilmente individuabile, che ha oscurato – almeno in parte – l’egregio lavoro di “instant marketing” messo in piedi dallo Swoosh. Swoosh che, negli ultimi tempi, sta faticando a tenere il passo del three stripes e che si aggrappa ai suoi campioni, in particolare a quello individuato come l’atleta più famoso (e pagato) del globo.