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Amicizia all'Highbury

BT Sports ha realizzato un bellissimo documentario sul rapporto tra Ian Wright e David Rocastle

Amicizia all'Highbury BT Sports ha realizzato un bellissimo documentario sul rapporto tra Ian Wright e David Rocastle

Cosa c’è di più bello dell’amicizia

Un legame non pretenzioso, che non richiede mai un album intero di canzoni – spesso bruttine – per trovare conferme. C’è qualcosa di estremamente tenero nei legami d’amicizia, quelli veri. Ed è per questo che è ancora più struggente il momento in cui due amici devono salutarsi. C’è una storia bellissima, che racconta l’amicizia tra Robin Williams e Christopher Reeve (l’unico superman che ci interessa del cinema): dopo il tremendo incidente a cavallo “Ero più di là che di qua, quando ho visto qualcosa di blu e di giallo e ho sentito un tremendo accento russo, era un dottore che sosteneva dovessi fare un esame rettale. Ho riconosciuto Robin, ho riso, e ho capito che ce l’avrei fatta"

Deve essere stato un dolore enorme quello provato da Ian Wright nel 2001, quando il suo amico di una vita David Rocastle è morto a causa di un cancro a soli 33 anni. Carriere diverse quelle di questi uomini e giocatori. Ma anche due vite che sembrano legate da qualcosa di inspiegabile, come se ci fosse una forza di attrazione che non tollera distanze. Il primo aprile è andato in onda su BT Sport il film documentario che racconta una storia di amicizia, ma anche di sport. Perché il diverso destino che ha caratterizzato le carriere di questi due giocatori sembra lasciare il passo ad una narrazione comune, fatta di persone che li conoscevano e che possono ricostruire tassello per tassello la loro storia. Una storia che comincia in un sobborgo a sud di Londra, nel complesso di Honor Oak Estate, fino al ruolo nella storia, a quel prato di Highbury. Fino all’Arsenal

 

Giocatori diversi Rocastle e Wright, un centrocampista con un’eccellente visione di gioco uno ed un killer d’area di rigore l’altro (387 goal in 581 partite, Wright). Ma anche storie diverse, il destino fortunato per uno e le difficoltà per l’altro agli inizi. E poi, quasi come uno scherzo del tempo, un’inversione di ruoli. Fortuna e sfortuna, quasi come fosse un gioco. Agli inizi Rocastle non ha problemi, entra in prima squadra per i Gunners prima ancora di aver compiuto 18 anni, mentre Wright deve sudare. Fa la gavetta nei dilettanti, e nel frattempo lavora in cantiere. Fino a quando non viene notato dal Crystal Palace. 

È stato un anno. Un solo anno. Quello in cui i due amici si sono incrociati ad Highbury. Nel 1992 Rocastle viene ceduto al Leeds, e comincia una trafila a causa di un infortunio – in realtà era un inizio di malessere per la malattia – che lo porterà fino in Malesia. Quasi come un passaggio di consegne tra leggende che provengono dallo stesso posto, quel piccolo complesso di palazzi a Brockley. Un posto che è bene tutti i tifosi dei Gunners ricordino di omaggiare ogni volta.