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Ligue 1 and chill

Netflix sta usando i calciatori del campionato francese come influencer per spingere i propri contenuti

Ligue 1 and chill Netflix sta usando i calciatori del campionato francese come influencer per spingere i propri contenuti

A comandare gli investimenti anche delle grandi aziende come Netflix sono - sempre più spesso - i social network. Questi strumenti, capaci di raggiungere un numero spropositato di persone, soprattutto giovani, stanno attirando sempre di più l’interesse commerciale in ambito di marketing, anche nel mondo dello sport. I calciatori, in quanto personaggi famosi con grande seguito sui social, sono infatti infuencer molto ambiti. 

 

Ne sa qualcosa Netflix, piattaforma di streaming video per film e serie tv, approdata in Italia da circa un anno. Il colosso americano, che conta quasi cento milioni di utenti sparsi in tutto il mondo, ha cominciato a interessarsi anche al mercato del calcio, anche se non nei termini a cui siamo più abituati. L’azienda di Reed Hastings e Marc Randolph, infatti, ha già dichiarato di non essere interessata (per ora, aggiungiamo noi) all’acquisizione dei diritti relativi al calcio, perché “Sono già ben coperti dalla tv tradizionale e hanno un prezzo troppo alto”.

Viaje a Bastia disfrutando película de #Netflix

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Questo non ha impedito al colosso di streaming di stringere accordi con alcune stelle della Ligue 1, tra cui Pastore, Balotelli, Lucas Moura, Edinson Cavani e altri, per la condivisione di post sui social incentrati proprio sulla visione di contenuti di Netflix. Una forma di infuence molto semplice, eppur molto efficace, come dimostra l’alto numero di interazioni registrato dai post in questione. Indubbiamente i calciatori sono un ottimo veicolo per promuovere i contenuti della compagnia californiana, soprattutto per il loro grande ascendente sui giovani.

Per ora Netflix si è limitata a coinvolgere i giocatori del campionato francese - dando per scontato che diversi condividevano già loro contenuti senza bisogno di accordi - ed è molto probabile che in futuro si rivolgeranno anche agli altri campionati, dove i calciatori hanno un bacino d’utenza ancor più grande. E non è detto che, in un futuro più o meno lontano, la piattaforma di streaming non cambi idea sulla partecipazione alle aste per la concessione dei diritti televisivi del calcio. Dopotutto parliamo sempre di un’azienda con un fatturato di più di 8 miliardi di dollari.