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Calcio e social network: "SSC Napoli – Operazione Nostalgia"

Uno sguardo al passato del Napoli e dei suoi tifosi

Calcio e social network: SSC Napoli – Operazione Nostalgia Uno sguardo al passato del Napoli e dei suoi tifosi

Continuando con il nostro viaggio per le realtà social che guardano il calcio con un occhio alternativo, ironico ed appassionato, ma anche estremamente creativo, ci siamo imbattuti in un sentimento fondamentale, un sentimento che è alla base dello stesso concetto romantico: la nostalgia

“SSC Napoli – Operazione Nostalgia” ce l’ha sin nel nome questo richiamo al passato, questo legame con la storia che è bene non dimenticare, perché il presente ogni tanto fa un po’ schifo, e quindi ci rifugiamo nei giorni gloriosi. Attilio, Marco, Marcello ed Andrea sono stati così gentili da parlarci del loro amore per Russotto, per Schwoch ed Edmundo. Di come non sia impossibile superare l’addio di Higuaín se si è superata la cessione di Rinaudo alla Juventus. Ci hanno detto che tipo di stadio preferirebbero e soprattutto cosa preferiscono tra Champions League e campionato. Spoiler: nessuna delle due. 

 

Cominciamo subito con un po’ di sano morettismo per il tempo andato, che cos’è la nostalgia di cui parlate? Perchè dietro la patina – anche abbastanza spessa – di ironia, ci sono tante lacrime, diciamo la verità. C’è un periodo a cui siete più legati, un decennio o un’epoca specifica che suscita questa nostalgia?

La nostalgia bisogna prenderla con le molle, può essere anche un sentimento pericoloso, reazionario. Se non stai attento, rischi di scadere nel banale, o peggio nel retorico. È naturale ripensare con tenerezza al passato, alla propria adolescenza e il calcio, per un ragazzino, non è un business, un prodotto di mercato. Ma evitare di trasformare la passione in nostalgia retorica, è un passaggio delicato. E l'ironia, per me, è una delle chiavi di lettura. Il periodo post-maradoniano, il decennio di decadenza, quella via crucis sportiva che ci ha accompagnati verso l'età adulta, è stato senza dubbio il periodo che ci ha formati. L'ironia era l'unica chiave di lettura possibile per sopravvivere a certe contingenze.  Ed è molto divertente andare a recuperare le biografie di alcuni giocatori che forse non sono mai esistiti al di fuori della nostra memoria.

 

Nell’immagine del profilo c’è un giocatore a cui il popolo napoletano è particolarmente legato, secondo voi perché?

Schwoch era un trascinatore. Per me rappresenta un racconto mai finito. La sua cessione dopo una stagione entusiasmante, come non se ne vedevano da anni, sembrava un'assurdità. Qualsiasi tifoso del Napoli, che abbia avuto il piacere di vederlo giocare in maglia azzurra, credo che continui a vivere la cessione di Schwoch come uno strappo prematuro e inspiegabile.

 

La scelta del nome ha qualcosa a che fare con il film di Dino Risi “Operazione San Gennaro”. E, supponendo di si, qual è la scena che più amate? Noi quella della macchina in fuga che scende i gradoni.  

In realtà si lega a un filone già diffuso, ma con differenze sostanziali. Come ho detto, cerchiamo di evitare una sterile mitizzazione del passato che, a nostro modo, prendiamo anche in giro. Il film non è un riferimento diretto della pagina e del suo linguaggio, ma possiamo dire che è un nostro riferimento culturale. Più che una scena, amo il personaggio del Barone.

 

Spesso la gente mal comprende il lavoro che uno fa – perché, anche se giocando, di lavoro si tratta - pensando che un post ironico sia una presa di posizione a favore o contro un giocatore. E voi spesso ci tenete a sottolineare che non è così, ma si tratta di semplice ironia, come si può fare durante una partita vista tra amici. È questo il modo migliore per guardare il calcio? Quello tra amici?  

C'è un bel lavoro nella produzione di alcuni contenuti che proponiamo e nella raccolta dei materiali. Ormai abbiamo un corposo archivio, anche grazie alle segnalazioni che ci arrivano dagli utenti della pagina. Le critiche non sono tantissime, ogni tanto qualcuno fraintende il tono di alcuni post, ma questa è anche nella natura dei social network. Non sappiamo se questo sia il modo migliore, ma l'umorismo è sicuramente il criterio per superare le cose brutte, tipo Napoli–Atalanta.

 

Scegliete cinque giocatori della storia del Napoli con cui guardereste un match dell’attuale squadra di Sarri. Ovviamente spiegando il perché e come pensate si comporterebbero.  

Con Blasi per farmi spiegare cosa significa giocare ad uno, massimo due tocchi, sollevando una lunga disquisizione tecnica su come si addomestica un pallone nello stretto. Con Grava, a casa sua, per jastemmare (dal verbo “jastemmare”, betemmiare) insieme, poi lui sarebbe tanto disponibile da mostrarmi la collezione di tibie e rotule. Con Fideleff, per fargli vedere come si muove la linea dei difensori. Con Edmundo, per organizzarmi la serata. Con Beto, per sapere che fine ha fatto.

Le realtà social che circondano il Napoli sono tante, alcune più simili al concetto tradizionale di giornalismo, altre che invece approfondiscono temi differenti, altre ancora che giocano moltissimo su luoghi comuni e personaggi. Siete comunque riusciti a trovare uno spazio vostro, che avete fatto di speciale? Vale dire che avete avuto un po’ di culo.

Credo che il merito sia nell'aver riunito una comunità di utenti molto partecipativa, che oltre a fornire spesso materiale d'archivio, contribuisce a formulare un linguaggio riconoscibile. Le persone ti seguono se offri contenuti interessanti e se permetti loro di interagire.

 

Due temi non vorremmo affrontare. Ma su uno siamo obbligati. Quanto vi fa strano vedere Higuaìn con la maglia della Juventus? Noi, dopo quasi un anno, ancora non riusciamo ad abituarci. Secondo voi con quel gesto è mutato il concetto di tradimento, che sembrava inesorabilmente legato alle figure di Iago e di Giuda?  

La rimozione del dolore non è ancora completata, ci piacerebbe affermare il contrario. Ma se siamo sopravvissuti alla cessione di Rinaudo alla Juve, nulla ci impedirà di superare anche questa.

 

Non vi chiediamo da che parte state nella diatriba Sarri-De Laurentis (perché, oltre a saperlo, è facile immaginare), nonostante questo la squadra sembra aver retto a tutte le volte in cui è venuta fuori questa criticità. Ma se alla fine dell’anno l’allentatore decide di andarsene, è così tanto un dramma? Potete tranquillamente citare qualche terzina dell’inferno di Dante se credete sia idoneo.  

Tiferemo Napoli anche quando Sarri, fra 100 anni, andrà in pensione. Detto questo spero che resti con noi fino a quel momento. Ma l'entusiasmo, in questa città, diventa disperazione nel giro di un paio di partite storte. Un maestro di calcio diventa un allenatore mediocre abbastanza rapidamente. Questo Sarri lo sa, ma soprattutto lo sa De Laurentiis.

Champions o Scudetto?

Intertoto, mi è rimasta qua...


 

Tra tutti i giocatori passati negli ultimi anni, o anche di quelli che ancora sono in rosa, a chi vi siete affezionati di più? In chi vi rivedete? Quale avreste voluto vedere realizzato?  

E come si fa a scegliere. Hamsik devo metterlo per forza in una lista dei giocatori a cui sono più affezionato. Ci rivediamo in Pavoletti perchè abbiamo lo stesso problema nel controllo palla. Il giocatore che avremmo voluto vedere realizzato (e non ti nascondo che ci spero ancora) è Russotto.

 

Stadio da ventimila o da ottantamila posti?  

Ottantunomila posti, con gradinata anche in tribuna autorità.

Raccontateci un po’ come vi è venuta in mente l’idea, quando ha preso corpo, quando avete capito che funzionava. Raccontateci soprattutto quale giocatore amate più prendere in giro.  

Dal mio profilo personale avevo preso l'abitudine di condividere materiale d'archivio riguardante il Napoli. Quando mi sono accorto che un'intervista a Calderon, o la gif di un dribbling di Schwoch, provocava una spontanea condivisione di ricordi e immagini personali, ho pensato di ampliare l'area di interazione. Adesso capita che riusciamo a coinvolgere ex giocatori e giornalisti, creando un punto di contatto tra i tifosi e i loro vecchi idoli. Noi non prendiamo in giro, il nostro è un atto d'amore, e non facciamo preferenze.

 

Ce l’abbiamo fatta a non parlare del Real.  

Se vuoi parliamo del torneo di Viareggio...