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Le mani di Dio

The Basketball's Disease

Le mani di Dio  The Basketball's Disease

Un gatto che dorme non è una storia. Un gatto che dorme nella cuccia di un cane è una storia. Tenendo sempre a mente questa citazione di Alfred Hitchcock, vi chiedo: Credete in Dio? Pare che tempo fa ne sia nato uno a New York, uno in carne ed ossa. Alla La Salle Academy di Manhattan giocava con il cognome Wells, ma quando poi andò al college dovette registrarsi con il suo vero nome legale: God Shammgod.

I suoi compagni di liceo erano Ron Artest (l’attuale Metta World Peace) e Karim Shabazz, centro della sua futura  Providence University. Probabilmente abbiamo avuto le mani di Dio su una palla a spicchi e non ce ne siamo mai accorti o meglio non se ne sono mai accorti. Al liceo ha affrontato, battuto e umiliato Stephon Marbury,  futura stella NBA e leggenda del basket newyorkese, durante la PSAL (Public Schools Athletic League).

Al Five-Star Basketball Camp fu incontenibile, la palla girava talmente veloce tra le sue mani che riuscì a smarcare e far segnare tutti, persino lo speaker che intratteneva il pubblico. L’unico però ad accorgersi del talento celestiale che sgorgava da quelle mani  è Pete Gillen, Brooklyniano Doc al secondo anno alla guida di Providence e fresco di premiazione per la medaglia d’oro alla FIBA World Championship 1994 come assistant coach di Don Nelson

Gli lascia carta bianca e gli crea un grande sodalizio con Austin Croshere che vede le sue statistiche lievitare come il miglior dolce preparato dalla nonna. L’altro che riceve beneficio dagli scarichi di God  è il fratello maggiore di Sebastian Telfair ed il cugino di Stephon Marbury, ossia Jamel Thomas. Nel 1997 la squadra arriva tra le Elite Eight dell’NCAA Tournament con Shammgod quasi in doppia doppia di media a partita ed il triplo degl’assist rispetto al suo rivale Mike Bibby degli Arizona Wildcats, altra futura stella NBA.

 

I due andranno “face to face” il 23 marzo dello stesso anno al Carrier Dome, in Syracuse, nello stato di New York. Ecco… qui accade qualcosa di epico. God distrugge Mike nei primi possessi e poi mostra al mondo una “dribble move” inventata in Croazia da  Danko "El Killer del Perimetro” Cvjeticanin ma mai apparsa prima oltre oceano. Il movimento è pazzesco, se eseguito bene siede letteralmente il difensore. Anni dopo Bodiroga, Ginobili, Irving, Paul, Wall, Evans, Jennings e molti altri, abuseranno di questa versione che può essere chiamata anche come "El Latigo” oppure "The Whip”. Ovviamente da quel giorno si chiamerà per sempre la "Shammgod Move”.

Il duello tra i due playmaker è stupendo, ma non basteranno i 23 canestri di God per vincere infatti la partita finisce ai supplementari e Providence non riesce a contenere i 30 punti di Miles Simon con le doppie cifre di Michael Dickerson e Jason Terry (futuro campione NBA).

Dopo le mancate Final Four, Shammgod decise di fare il salto nei PRO della NBA e venne scelto con la 45 al secondo giro dai Washington Wizards. Giocherà solo 20 partite perché tra Rod Strickland, Jeff McInnis, Whitney, Richmond e Calbert Cheaney non troverà mai spazio. Il Dio del crossover che non ebbe mai spazio per giocare tra gli dei del basket. Sembra assurdo.


Non tornerà mai più come giocatore negli Stati Uniti, dominerà la Cina come uno dei suoi tanti imperatori.  Ma avete presente Kris Dunn? il ragazzo che attualmente gioca ai Minnesota Timberwolves? É stato allenato e lo allena ancora lui. Pensate che Kobe Bryant ha imparato a palleggiare con lui durante l'Amateur Athletic Union quando i due erano compagni di squadra. Kobe ci aveva visto lungo e poi scusate ma se ami la pallacanestro e devi imparare, perché non farlo da DIO per poi diventare DIO?

«Colui che dona, smorza il fuoco dell'ambizione di ricchezza»