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Come si vestono gli Europei

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Non mancano poi troppi mesi all’inizio della quindicesima edizione degli Europei di calcio. Si giocheranno in Francia - con conseguente finale a Parigi - in un momento che scatenerà ricordi, emozioni e apprensioni. La retorica vuole che ogni Europeo sia speciale, ma che quello ancora da giocare lo sarà un pizzico in più. C’è di certo che sarà un Europeo storico, il primo allargato a 24 squadre, che farà scattare complicati meccanismi una volta superata la fase a gironi.

Le favorite sono sempre le stesse: Germania, Spagna, i padroni di casa della Francia, l’eterna incompiuta Inghilterra, il nuovo Belgio – forse già all’ultima spiaggia – e poi, ovviamente, l’Italia. Sarà l’Europeo delle giovani promesse che diventano finalmente grandi, come Pogba, Verratti, o quello dei campioni forse all’ultima chiamata come di sicuro Ibrahimovic e Buffon e per certi versi Cristiano Ronaldo. Ma ogni Europeo, come ogni Mondiale, è anche scandito – almeno da 20 anni a questa parte – dall’attesa di tifosi e addetti ai lavori per le divise con cui le nazionali scenderanno in campo. Oramai un vero e proprio settore d’interesse, attorno a cui girano previsioni, leak e presentazioni in grande stile.

In occasione delle ultime release di Nike, abbiamo provato a fare il punto delle 10 divise più “importanti”, o per nazionale che le indossa o per pura bellezza estetica. Le abbiamo poi confrontate con la divisa che la stessa nazionale indossava durante l’ultimo successo internazionale (continentale o mondiale che fosse). Per le nazionali che non hanno mai vinto nulla, si è scelto il miglior piazzamento agli Europei.

 
Francia

L’ultimo successo internazionale dei padroni di casa risale proprio ad un Europeo, quello del 2000, peraltro giocato molto vicino alla Francia stessa. Quella squadra – reduce dal successo mondiale – era arrivata al ricambio generazionale preparata e con la forte leadership di Zidane. Indossavano ancora le divise adidas, come ancora faranno per tanti anni, fino al passaggio in Nike. La nuova Francia, quella targata Nike e senza Zidane non ha sempre avuto fortuna. Tra scandali e ammutinamenti, i galletti hanno sprecato una buona dose di talento. Sono chiamati a vincere, e a farlo in casa, con Pogba e Benzema. L’home kit porta in dote un “blue royal” leggermente più chiaro delle ultime edizioni, con le maniche di un “blue navy” più scuro. Inserti e calzettoni sono rossi. I tradizionali colori della bandiera francese ritornano nella seconda maglia, che – così come la prima e come tutte le divise Nike – sarà modellata sulla nuova tecnologia “Vapor Kit”.


Germania

«Il calcio è un gioco molto semplice: 22 uomini rincorrono un pallone per 90 minuti, e alla fine vince la Germania». Basterebbe questa frase di Gary Lineker e poco altro per ricordare l’impatto enorme che i tedeschi, ma in particolare la nazionale tedesca, hanno avuto sul football contemporaneo. Nonostante il recente successo mondiale, la divisa che abbiamo voluto ricordare è quella dell’ultimo Europeo vinto, nel 1996. La nazionale tedesca non ha mai abbandonato l’adidas, nel tempo consolidando un vero e proprio “stile Germania”, molto riconoscibile sul campo da calcio. La divisa del 1996 però è sempre stata una delle più belle, sarà per il superbo font dei numeri di maglia, o per il colletto a suo modo rivoluzionario. La maggiore novità che l’adidas ha introdotto quest’anno (ne avevamo già parlato qui) è la nuova collocazione delle tre strisce, che hanno abbandonato la spalla per spostarsi a lato della maglietta. Molto più che particolare invece è la trovata della seconda maglia, che per la prima volta sarà reversibile. Da una a strisce orizzontali grigie e nere si potrà passare a una verde fluo, ispirata alle pettorine da allenamento e che porta sul pezzo la scritta “Bolzen. Kicken. Pöhlen”, parole tedesche per street football.


Spagna

I campioni in carica ritornano al passato. Dopo il precedente poco fortunato dei Mondiali del 2014, quando l’adidas optò per un “total red”, la Spagna torna alla sua classica combinazioni di colori. Che vuole i pantaloncini blu, come indossati durante l’ultimo Europeo vinto nel 2012. Alla nuova maglietta invece  sono state apportate delle modifiche allo scudetto – in versione completamente oro – ma soprattutto i due toni di rosso con un motivo triangolare che si diffonde per tutta la maglietta. Molto vintage è invece la seconda maglietta, con un pattern di rombi rossi e arancione (concentrano intorno alla scudetto) che ricordano le divise adidas dei tardi anni ’80 e che hanno riscosso molto successo tra i tifosi.


Italia


Capitolo Italia. Dopo qualche annata di scelte discutibili la Puma ha confezionato per gli azzurri una prima maglia di assoluto livello stilistico, con le giuste rifiniture in oro e il richiamo al tricolore. L’ispirazione è ovviamente quella del Mondiale francese del ’98, anche se in quell’edizione la nazionale vestiva Nike, le sottili strisce verticali ricordano quel modello molto da vicino. La tecnologia utilizzata dalla Puma è quella ACTV Thermo-R , che permette ai calciatori di mantenere una temperatura corporea ottimale. È una divisa molto diversa da quella dell’ultimo successo internazionale ai Mondiali tedeschi del 2006, nonostante anche quello fu targato Puma. Qualche remora generale in più sulla seconda maglia, bianca con un’unica riga blu centrale.


Inghilterra

Una delle costanti delle partecipazioni inglesi ai tornei mondiali e continentali è la bellezza delle loro divise. Che siano Umbro o Nike (i due sponsor principali degli inglesi) i kit dell’Inghilterra si sono sempre contraddistinti per eleganza e semplicità. Non fanno eccezione neanche questa volta, dove pure al tradizionale bianco viene associato un blu molto chiaro per le maniche, con inserti blu e inusuali calzerotti bianchi. Come tutte le divise Nike presenti agli Europei la maglia dell’Inghilterra presenta dei particolari panel mesh sul petto, inaugurati dal PSG nella scorsa stagione. Seconda divisa in rosso, come la maglia indossata durante l’ultimo (e a dir il vero unico) trofeo europeo dell’Inghilterra. Era il 1966 e sulle divise, minimal nel senso più puro del senso, non era neanche presente lo sponsor tecnico.



Portogallo

«Il nuovo kit ci fa sentire più forti che mai, più leggeri, più competitivi». Le parole sono del capitano e simbolo del Portogallo, quel Cristiano Ronaldo che è oramai il vero e proprio volto della nuova tecnologia Nike improntata alla velocità. La nuova divisa portoghese ricorda per certi versi quella dell’ultima grande delusione europea, quando nel 2004 il Portogallo uscì sconfitto in finale dall’incredibile torneo che assegnò la vittoria alla Grecia. Quella volta Nike presentava la linea Total 90, c’era il famoso cerchio intorno al numero, e tanto giallo di contorno.


Turchia


La nuova divisa della Turchia, in entrambe le sue varianti, è forse la cosa più nuova, stilisticamente parlando, che si è vista. La Nike ha rinunciato alla tecnologia Vapor, rendendo la maglia turca unica grazie ad un pattern geometrico in gradiente di nero. Molto diversa dalle ultime uscite turche, quando la Turchia indossava una semplice maglia rossa con la striscia bianca. Scompaiono infatti i riferimenti alla bandiera, e nella away edition viene addirittura introdotto un inedito turchese.


Belgio

Quella che negli ultimi mesi è stata di continuo etichettata come squadra più hipster d’Europa. il Belgio di Hazard, di Lukaku, di Witsel, è chiamato ora al passo definitivo. Dopo il pur convincente Mondiale giocando con indosso le divise firmate Burrda Sport, la squadra allenata da Wilmots ha firmato un contratto di sponsorizzazione con l’adidas, che gli ha consegnato due divise molto belle. In particolare la seconda, colorata in “Vapor Blue”, e ispirata alle magliette dei ciclisti belgi, con le solite tre strisce sul lato (e non sulla spalla) e i colori della bandiera fieramente centrali.

Russia

Nel 2008 la Russia giocò uno dei migliori calci mai visti in ambito continentale. Lo fece guidata dal talento di Arshavin, con indosso una solita divisa Nike molto minimal e poco appariscente. Di tutt’altro tenore sono invece le due varianti che l’adidas ha presentato per questo Europeo francese, entrambe molto patriottiche e – in particolare la prima – eleganti nell’abbinamento di colori, rosso scuro e oro.


Svezia 

Non evoca bei ricordi, in particolare ai tifosi italiani, l’accoppiata: Svezia – Europei. A 12 anni dal celebre “biscotto” la Svezia finisce nello stesso girone dell’Italia, ancora guidata (e per l’ultima volta) da Zlatan Ibrahimovic. Lo sponsor tecnico è cambiato, da Umbro è passato ad adidas, che per questa edizione ha scelto di alternare tradizione e innovazione nelle due divise. All’home kit molto classico fa da contraltare la scelta della seconda maglietta, con una paletta di colori molto moderni e soprattutto realizzata in cotone, come già successo per la seconda maglia del Real Madrid quest’anno.