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Nba Recap

do the right thing

Nba Recap do the right thing

Ci siamo, i playoffs NBA sono ad un passo e, se è vero che il sole sorge tutti i giorni, puoi scommettere che saranno anche quest’anno un evento spettacolare. Lo garantiscono i nomi degli atleti impegnati, gli investimenti bilionari, lo stesso format della stagione. TUTTI ASPETTANO I PLAYOFFS NBA. Cerchiamo di fare un breve recap su quanto è successo in questa ennesima estenuante annata di regular season, asciughiamoci gli occhi ancora bagnati dalla commozione della vittoria di Belinelli e facciamo un quadro di cosa ci aspetta, attraverso una lista di 5 cose tra quelle da  tenere sott’occhio e quelle che abbiam già visto. (Tutti i dati sono aggiornati al 16 Aprile, quando manca ancora una partita. Tuttavia ottavi e primi posti sono decisi, quindi siamo abbastanza tranquilli.)

LEADERS

3 le squadre che hanno svettato su tutte, in modi diversi e con difficoltà diverse. I San Antonio Spurs hanno dominato in maniera decisa la stagione (miglior record), condotta in modo brillante e con (nettamente) il miglior gioco della lega. L’umore è altino, come testimonia la selfie di fine anno. 

Discorso diverso per Indiana Pacers e Miami Heat. Entrambe sono state vittime di mini-crisi nell’arco delle 82 partite. In particolar modo Indiana, dopo essere partita a razzo, è comunque riuscita a mantenere la numero 1 a est. Ad ogni modo, con l’eccezione Clippers e OKC, il vincitore dovrebbe uscir fuori da qui. E grazie, quando puoi contare su due come questi..

UNDERDOGS 

Stiamo con i Raptos e i Bulls. I primi partiti per tankare (tranquilli, ci arriviamo) si sono magicamente ritrovati 4 nella Eastern Conference. Merito di alcuni scambi davvero azzeccati e di un grande allenatore, troppe volte bistrattato (Dwane Casey). Per i Bulls invece il discorso è diverso. Teoricamente, dove teorico significa con Rose in campo, sarebbero una squadra da titolo, senza un po meno. Oh, deve essere bravo sto Derrick Rose. Si. Molto bravo.  Ecco, avete in roster un personaggio del genere (Noah) aiuta, e molto.

TANKARE, E TANKEREMO



Vi avevamo parlato del tanking ad inizio stagione (in breve: perdere per poter avere una prima scelta molto alta al draft) e tanking è stato. Ci son riusciti benissimo gli Utah Jazz, ancor meglio i Bucks e i Sixers. Ah, tra i 4 team peggiori dell’NBA ci sarebbero i Lakers. Come i Lakers? Si raga, hanno fatto poco più che molto schifo. Alla fine si son ridotti con un roster che avrebbe faticato pure nella lega cecena. Escluso Swaggy P, s’intende. 

WEST, MIO CARO WEST.

C’è una cosa abbastanza palese in NBA: la Eastern Conference è decisamente più scarsa della Western. Basti pensare che mentre a East andrà ai playoffs una squadra con record negativo (cioè più sconfitte che vittorie)  dall’altra parte del Mississipi resteranno a piedi addirittura i Phoenix Suns di quel Goran Dragic seriamente candidato al titolo di “giocare più migliorato” della stagione, e che sono stati comunque una bella rivelazione. Per la cronaca- ad ovest i Suns sarebbero addirittura 5, ad un passo dal 4 posto. Ad East invece arrivano al foto-finish gli Hawks di Atlanta oltre ai Bobcats (la squadra di Sua Maestà Michael Jordan). Fuori ci sono anche i Minnesota Timberwolves, che pure un paio di buoni argomenti li avrebbero. Soprattutto il nipote di Mike Love dei Beach Boys, che di nome fa Kevin e, di solito, gioca cosi…

NEW YORK STORIES.

Non la migliore delle annate cestistiche nella Grande Mela. I Brooklyn Nets, partiti per spaccare il mondo, si sono ritrovati dopo un inizio che dire disastroso è dir poco (e che guarda caso ha coinciso col periodo di permanenza a New York), e sono riusciti ad arrivare 5. Certo ad East eh. Di certo non vorresti trovarteli contro ai playoffs, con tutto quel talento ed esperienza. Anche i Knicks sono partiti male, solo che poi hanno finito pure peggio. Fuori dalla post-season, perderanno molto probabilmente Carmelo Antonhy, ma guadagneranno Phil Jackson (il santone degli allenatori NBA). La mia curiosità invece è tutta per JR Smith. Lui resta? Dai vi prego, confermatelo altrimenti chi le slaccia le scarpe agli altri.  

E poi provateci voi a ballar cosi con i lacci sciolti. JR “un passo avanti” Smith 

Ad ogni modo, il momento più bello dello sport più bello del mondo sta per arrivare, sperare nel divertimento è sprecato, una preghierina piuttosto la farei affinchè  i Miami Heat non vincano di nuovo il titolo. Anche se ci sono le premesse perché vada a finire prima cosi: 

e poi cosi...

Ma si sa, la “spurs”anza , è l’ultima a morire. (in gif Popovic, coach di San Antonio)


BUONO SPETTACOLO A TUTTI