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FROM ASIA WITH LOVE #1

A new beginning, Lorenza's Experience

FROM ASIA WITH LOVE #1 A new beginning, Lorenza's Experience

Da tempo non sentivo più di appartenere alla vita che stavo vivendo.  Credevo che una volta terminati gli studi e conseguita la laurea avrei placato quella continua e strana sensazione allo stomaco che mi faceva capire che qualcosa non andava, che quello che facevo non era abbastanza. Che accontentarmi di un paese come l’Italia, che non offre opportunità e che invece di tenersi a galla e puntare tutto sui giovani li tira giu condannandoli alla perenne e frustrante paura del futuro,  era una cosa che non potevo accettare.

La “bella Napoli” con i suoi paesaggi cosi caldi e per me così familiari, non bastava più ad appagare le mie curiosità e ad alimentare i miei progetti. Così, ho pensato di non lasciare al destino la possibilità di decidere come sarebbe dovuta essere la mia vita e ho deciso di andarlo a cercare da sola il futuro, il mio futuro. Ho fatto entrare i miei sogni e le mie ambizioni in due valigie ed un trolley (lasciando un pò di spazio per scarpe e borse) e, con quella malinconia che accompagna ogni partenza, mi sono imbarcata per quella che si potrebbe rivelare l’esperienza più pazzesca della mia vita.

Nei giorni precedenti alla mia partenza l’ansia non aveva mai preso il sopravvento. La voglia di scoprire qualcosa dal sapore orientale e nuovo, cacciava via ogni possibile ripensamento. Ma quando ( dopo circa 20 ore complessive di viaggio) la voce del comandante, in un inglese abbastanza incomprensibile, ha detto “ladies and gentleman welcome to Shanghai”, un brivido mi ha percorso la schiena e le gambe hanno iniziato a tremare.  Ero appena atterrata nel mio nuovo mondo, ero appena atterrata a Shanghai. L’Oriente, e ancora di più la Cina, agli occhi di noi occidentali è un mondo lontano e sconosciuto e, si sa,  quello che non si consce fa molta paura.

Scesa dall’aereo tutto era esattamente l’opposto di quello che la mia mente aveva fantasticato. Ogni singola cosa che mi circondava appariva immensa, talmente grande da farmi sentire ancora più piccola di quanto già non mi sentissi. Tanto grande da rendere altrettanto enorme la paura di fallire. Le scritte cinesi letteralmente intraducibili, gli spazi così grandi da non riuscire a vederne la fine e le facce così diverse da quelle a cui ero abituata, tutto mi faceva sentire davvero lontana da casa ma allo stesso tempo mi faceva sentire viva.

Sono passate due settimane dal mio arrivo, ma la sensazione che ho provato in quel momento la ricordo come se la stessi provando ancora oggi. È la stessa che provo tutte le mattine che mi sveglio da quando sono qui. Una sorta di paura. Ma non una paura come quelle che non ti permettono di muoverti, come accade nei sogni. Una paura adrenalinica, una voglia di vivere l’immensità di questa città e di farne parte.

Sorrido stranita ogni volta che in metro, a qualsiasi ora del giorno e della notte, mi si siede di fronte una donna in pigiama con le buste della spesa accanto a se. Ma che importa! Sono le loro tradizioni, e se il piccolo prezzo da pagare per vivere in una città mozzafiato come Shanghai è quello di abituarmi a queste piccole diversità, credo di potercela fare.