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Street style photographers o Paparazzi?

L'evoluzione della street style photography raccontata dai suoi players

Street style photographers o Paparazzi? L'evoluzione della street style photography raccontata dai suoi players

Solo una settimana fa, in concomitanza con la settimana della moda parigina, il celebre fotografo di street style Tommy Ton utilizzava il suo (popolarissimo) account Instagram per fare il punto sullo stato attuale dello street style internazionale.

Partendo dalla mancanza di rispetto dei suoi colleghi nei confronti delle signore asiatiche che da anni (ben prima che lo street style divenisse appannaggio dei social media) si occupano di reperire i brand indossati da editors e it girls, il fotografo canadese ha fatto luce sul ‘sovraffolamento’ che caratterizza oggi i fuori sfilata, e sui problemi ad esso connesso.

Se un tempo lo street style era (soltanto) uno strumento utilizzato dai magazine di tutto il mondo per diffondere e consolidare le tendenze tra i propri lettori, oggi assistiamo sempre più di frequente a una ‘gara’, in cui i fotografi di street style arrivano a bloccare il traffico pur di accaparrarsi lo scatto migliore e si comportano come dei veri e propri ‘paparazzi’.

Il focus (spesso) non sono più gli abiti, ma chi li indossa: allo stile originale di volti poco noti si antepone la popolarità della persona fotografata, contraddicendo la natura democratica della street style photography.

Com’è cambiato dunque l’ambiente dei fuori sfilata? Cosa cercano oggi i fotografi di streetstyle (e i magazine) internazionali? Lo abbiamo chiesto a quattro professionisti del settore, che concordano tutti su un punto in particolare…

 

Adam Katz Sinding, @le21eme

In che modo è cambiata la street style photography da quando hai iniziato fino ad oggi?

La scena è cambiata radicalmente rispetto a quando ho cominciato. Ho lanciato Le 21ème nel 2007, e ho scattato la mia prima NYFW nel febbraio del 2011. Al tempo eravamo solo un gruppo ristretto di fotografi, e io ero l’ultimo arrivato. Era ‘facile’ rispetto ad adesso. Nessuno si metteva davanti a te, non c’erano muri di fotografi che distruggevano il naturale flusso di persone che entrano ed escono dagli show. Detto questo, se fosse ancora così facile forse avrei smesso di farlo, sarebbe meno eccitante. Ora devi lottare, correre, sudare, a volte congelare, pur di riuscire a scattare le tue foto. È dura. Ma è altrettanto eccitante.

Su cosa ti concentri quando scatti i tuoi soggetti?

Nulla, nessun focus. Cerco di tenere la mente aperta. Ho i miei preferitivi da scattare, come ognuno di noi, ma cerco sempre nuovi volti, nuove idee. È l’unico modo per non perdere il desiderio di scattare.

Credi che le persone oggi siano più interessate a vedere personaggi famosi piuttosto che autentico street style?

Assolutamente, ed è terribile. Puoi prendere un editor o un blogger ‘famoso’, vestirlo come vuoi e, anche se non sta bene, sarà immediatamente validato dalla massa a causa del suo status. Questo non mi piace. Io non scatto nemmeno le mie persone preferite se penso che il loro look non sia interessante o non li rappresenti. Sono un po’ snob, lo so. Ma ci sono così tanti fotografi là fuori ormai, e molti di loro scattano chiunque gli passi a tiro, che questo mi consente di mantenere il mio punto di vista, il mio brand.

Come credi che si evolverà la street style photography nelle prossime stagioni?

Non ne ho idea. Da un momento all’altro mi aspetto che uno di noi sia investito da una macchina. Siamo sempre più spericolati da quando il nostro numero è cresciuto così tanto. A volte fa paura vedere quanto ignoriamo i limiti di sicurezza pur di ottenere una foto. Siamo appassionati, il che è positivo, ma a volte mi ritrovo a correre nel traffico e solo dopo averlo fatto realizzo di essere stato un incosciente. Quindi, dita incrociate che tutti noi possiamo restare incolumi, e continuare a fare ciò che ci piace, senza mai annoiarci.

 

Eva Losada @eva.al.desnudo

In che modo è cambiata la street style photography da quando hai iniziato fino ad oggi?

Credo che oggi la street style photography sia troppo concentrata sui brand e abbia perso un po’ la sua essenza. Si possono ancora vedere dei bei look, ma noto sempre più spesso gente vestita completamente dai brand a scopi commerciali, senza alcuna personalità, che a mio avviso non è interessante. È facile essere vestiti bene quando un marchio ti veste dalla testa ai piedi, ma per me la creatività di città come Londra e Tokyo ha più rilevanza, lì si può ancora trovare gente con uno stile personale. Questa stagione a Parigi ho visto personaggi come Michèle Lamy, Lily Gatins o Patrick Mason mostrare la propria personalità attraverso i loro outfit estremi, ma ogni stagione purtroppo noto sempre più assenti.

Su cosa ti concentri quando scatti i tuoi soggetti?

Cerco lo stile e non il soggetto in sé. Di solito non scatto celebrity o blogger. Cerco persone con una forte personalità indipendentemente da chi sono. Come molti sanno, sono molto attratta da look avanguardisti, teatrali, e non sono così facili da trovare al giorno d’oggi. Mi piace anche immortalare gente che indossa streetwear ricercato.

Credi che le persone oggi siano più interessate a vedere personaggi famosi piuttosto che autentico street style?

Assolutamente. Basta vedere la rivoluzione che si crea fuori da uno show ogni volta che arrivano Karlie Kloss o Gigi Hadid. Dipende comunque dai gusti: personalmente preferisco vedere A$AP Rocky, Kanye West, Michèle Lamy o Rick Owens. Ma in generale ormai è più facile trovare volti noti che autentico street style fuori dagli show.

Come credi che si evolverà la street style photography nelle prossime stagioni?

Spero che non accada, ma a mio avviso sarà sempre peggio. Questa stagione i designer hanno cominciato a tagliare il numero di invitati alle sfilate, quindi ci sarà sempre meno gente da fotografare. Speriamo che sia solo una situazione temporanea, perché le persone si vestono in maniera molto commerciale di questi tempi. Tuttavia devo ammettere che alcuni dei trend di questa stagione – corsetti, rete e stivali goth come quelli di Marc Jacobs e Balenciaga – mi piacciono molto, quindi magari non sarà così male.

 

Julien Boudet, @bleumode

In che modo è cambiata la street style photography da quando hai iniziato fino ad oggi?

Ho iniziato a scattare nel gennaio del 2013, quindi non molto tempo fa, ma abbastanza per notare alcuni cambiamenti. Ovviamente, come tutti sanno, ci sono molti più fotografi oggi davanti agli show, quindi è diventato molto difficile ottenere scatti puliti. È diventato tutto molto più commerciale rispetto al passato, ci sono molti product placement e meno stile autentico, il che rende tutto meno interessante dal mio punto di vista. In generale direi che c’è stato un’evoluzione in negativo, più che in positivo.

Su cosa ti concentri quando scatti i tuoi soggetti?

Mi piace concentrarmi sui dettagli, riuscire a catturare un capo preciso di un outfit. Questo è ciò che mi piace di più dello street style. Guardando il mio lavoro è evidente che nella maggior parte delle immagini il focus non è la persona, ma ciò che indossa. Per questo la faccia spesso è tagliata nella composizione.

Credi che le persone oggi siano più interessate a vedere personaggi famosi piuttosto che autentico street style?

Onestamente credo che molte delle persone che guardano le foto di street style oggi lo fanno per vedere personaggi famosi piuttosto che outfit e dettagli. Spero solo non diventi peggio in futuro. In ogni caso lo stesso potrebbe essere detto dei fotografi di street style, molti di loro preferiscono fotografare celeb piuttosto che abiti. Per questo mi chiedo: ha ancora senso parlare di 'street style photography' o dobbiamo trovargli un nuovo nome?

Come credi che si evolverà la street style photography nelle prossime stagioni?

Non ne ho idea, ma credo che continuerà ad evolversi nella stessa direzione che ha preso negli ultimi anni.

 

Stefano Carloni @mr_tuft

Com'è cambiata la street style photography da quando hai cominciato fino ad oggi?

La street style photography è cambiata molto. Si è omogeneizzata, le foto di street style sembrano tutte uguali. Si è diffusa enormemente, oggi è uno stile fotografico richiestissimo, anche per alcuni shooting, progetti, campagne social ecc. La cosa più grave però è che ha perso di naturalezza. Le fotografie di street style fuori dalle sfilate ora sono precedute dalla richiesta: “Can you walk?”

Qual è il tuo focus quando scatti i tuoi soggetti?

Il mio focus quando scatto i miei soggetti è la scarpa. Ho sempre pensato che le scarpe siano l'elemento più influente e fondamentale in un look. Se un soggetto ha una brutta scarpa, decido di scattare una foto a mezzobusto oppure di non scattarla proprio.

Credi che le persone oggi siano più interessate a vedere volti famosi invece di persone sconosciute ma con uno stile originale?

Purtroppo è così. Credo che la colpa non sia solo della gente ma, soprattutto, di chi vuol far vedere questi volti famosi. Le varie testate sono più interessate a postare personaggi famosi per "fare notizia". I fotografi così, un po' costretti, un po' di loro spontanea volontà, scattano le persone in base ai loro nomi e non al loro stile. Come se fossero dei paparazzi. Risulterò presuntuoso ma credo di essere uno dei pochi a scattare ancora delle foto di street style genuine, mettiamola così. 

Come credi che si evolverà l'industria nelle prossime stagioni?

Non saprei, ci potrebbe essere una rivoluzione tale per cui le sfilate potrebbero cessare di esistere e le collezioni diventerebbero quasi un'esclusiva per buyer ed editor. Servirebbe a ripulire un po' il circo della fashion week, che però fa comodo a molti. Il "see now-buy now" potrebbe essere applicato da tutti i brand, perchè no.