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Cosa fa esattamente un'agenzia di modelli?

10 domande a Polly & Virginia @ Independent Milano

Cosa fa esattamente un'agenzia di modelli? 10 domande a Polly & Virginia @ Independent Milano

Ammirare le modelle sfilare in passerella è sempre un momento mozzafiato. Durante il mese appena trascorso siamo stati letteralmente travolti da un’ondata di show che ci hanno fatto conoscere i volti più nuovi e interessanti in circolazione.

Ma in che modo queste modelle giovanissime giungono a varcare le passerelle internazionali? Dietro c’è il tacito lavoro delle agenzie di modelli, che scoprono, promuovono e organizzano le fittissime agende quotidiane di ragazzi e ragazze in maniera impeccabile.

Abbiamo sottoposto 10 hot question a Polly e Virginia di Independent MGMT Milano, una delle agenzie di modelli più rilevanti a livello europeo. Loro ci hanno rivelato i retroscena più esilaranti ma anche le soddisfazioni più belle dietro questo lavoro. Leggete e innamoratevi.

1. Ragazze, ci raccontate un po’ il vostro background? Come siete arrivate ad Indipendent MGMT?

Polly: Ho iniziato a lavorare da Independent quasi 4 anni fa. Avevo assoluto bisogno di un lavoro e mi sono presentata al colloquio senza avere la minima idea di cosa fosse un’agenzia di modelli. Le uniche cose che all’epoca conoscevo erano Abbey Lee (il mio idolo indiscusso), qualche modellino che incontravo ai parties durante la Fashion Week e che il nero va bene, su tutto, sempre. Queste erano le mie nozioni di “moda”. Durante il colloquio mi sono venduta come una grande esperta di social (all’epoca studiavo ancora, PR & Pubblicità) e ho improvvisato davanti a quello che è poi diventato il mio capo un piano di riposizionamento e re-styling dell’immagine dell’agenzia. Le mie idee sono piaciute e sono stata presa subito, dopo il primo incontro. Ho iniziato come stagista, poi contratto a progetto, poi un indeterminato. Non ho dovuto fare molta gavetta, il mio ruolo in agenzia non l’aveva mai rivestito nessuno prima, e a Milano la parte social delle agenzie non se la filava nessuno, quindi diciamo che mi sono fatta strada da sola e velocemente, sempre supportata dal mio capo of course.

Virginia: Ho iniziato a lavorare da Independent a Gennaio di quest’anno. Ho studiato Comunicazione all’università e mentre studiavo ho iniziato a fare qualche stage nel mondo della moda e ho collaborato con PUNKT Magazine come fashion assistant per circa un anno. Poco dopo essermi laureata mi sono messa alla ricerca e ho mandato il curriculum ad Independent. Dopo neanche una settimana ho iniziato! Come Polly quando sono arrivata non avevo idea di come funzionasse un’agenzia, ma grazie al team super dinamico e amichevole ho imparato piuttosto rapidamente.

2. Qual è la parte più eccitante del vostro lavoro? Raccontateci un po’ la vostra routine.

P: È un lavoro molto dinamico, nonostante passi minimo 12 ore al giorno attaccata a un PC o al telefono! Ovviamente la parte che più preferisco è lo scouting all’estero, quando vai nelle agenzie di Londra, Parigi o NY e avviene lo “scambio” di modelli. Ma sono i piccoli gesti che facciamo giornalmente a rendere eccitante questo lavoro, ricevere una richiesta da un cliente, proporre i nostri ragazzi e ragazze e poi confermarli ti da sempre una grande soddisfazione.

V: Sicuramente le fashion week sono eccitanti, nonostante il livello di stress sia molto alto, è sempre soddisfacente vedere le ragazze e i ragazzi avere successo! Nella quotidianità invece direi la parte di scouting, che per me si svolge principalmente online. Non faccio viaggi ancora ma spero di iniziare presto.

Una foto pubblicata da Virginia Romagnoli (@virgi_romagnoli) in data:

 

3. Cosa si prova quando un/a ragazzo/a che hai scoperto diventa famoso/a? Vi è mai successo?

P: Il nostro primissimo top model a livello internazionale è stato Simone Nobili, italiano, bellissimo, con una gran testa, siamo la sua mother agency quindi è come se fosse davvero un nostro figlio (o un fratello nel mio caso). Siamo tutti molto fieri del suo percorso lavorativo, e stesso discorso vale per le nostre ragazze, tutte nuovissime ma che a settembre hanno affrontato la loro prima Fashion Week e l’hanno fatto alla grande! Ho scovato una di loro, Amy Willock, su un profilo facebook di un’altra nostra modella. Amy è bellissima, elegantissima, molto professionale e con la testa sulle spalle, ha sfilato per la prima volta a Milano e tra le varie passerelle ha calcato quelle di Giorgio ed Emporio Armani, ero al settimo cielo!

V: A me personalmente non è ancora successo, ma sono fiduciosa! Chiaramente è molto soddisfacente quando le tue ragazze hanno successo, anche se non le scopri personalmente ma qualcuno del tuo stesso team. Tornando all’esempio di Amy Willock, quando Polly l’ha trovata eravamo tutti fiduciosi nel fatto che sarebbe diventata la nostra stellina!

4. Quanto sono importanti i social per fare scouting nel 2015?

P e V: Indispensabili. Amy l’abbiamo trovata proprio così, su FB! Su Instagram trovi tantissima roba interessante, il problema è che molto spesso quello che vedi in foto non è del tutto fedele alla realtà. In Italia poi siamo ancora molto indietro rispetto ad America e Nord Europa, abbiamo ancora tanto da imparare… abbiamo un grande potenziale ma sfruttato male o poco. Al di là dello scouting, Instagram sta diventando importante anche per i nostri clienti, che sempre più spesso ci chiedono un link di proposte con modelli e modelle col più alto numero di followers che abbiamo. Assurdo no?!

5. Quali sono i canoni estetici necessari per sfondare nel 2015?

P: Credo che adesso più che mai non sia più una questione circoscritta ai canoni estetici. Certo, il bell’involucro serve sempre, ma se non hai personalità e carattere, se non hai un cervello, non vai molto lontano, e non solo nella moda. Quest’estate abbiamo (finalmente) assistito al cambio generazionale e passaggio di testimone. Finalmente a giugno abbiamo visto sfilare dei ragazzi di colore bellissimi, ginger head, una modella con i capelli rosa ha aperto l’ultima sfilata di Louis Vuitton a Parigi! Credo che la perfezione l’abbia rasentata Alexandra Sandberg con il suo casting per la spring summer di Corneliani e Haider Ackermann. Ho adorato tutto!

V: Penso sia difficile individuare canoni precisi, avere un volto anti-convenzionale ed il fisico adatto sono un ottimo punto di partenza sicuramente. Ma spesso non  basta.

Una foto pubblicata da pollyporko (@polly_rollovermilano) in data:

6. Vi è mai capitato di rifiutare qualcuno/a e di vederlo/a poi avere successo con un’ altra agenzia? Quali sono le discriminanti che vi fanno dire “sì” o “no”? 

P e V: Siamo sempre molto attenti quando qualcuno viene a proporsi da noi in agenzia. Siamo in 7 booker a seguire l’uomo, e 4 per la donna. Non tralasciamo nessun dettaglio, anche quando la maggioranza di noi opta per un no, rimettiamo sempre tutto in discussione perché magari qualcosa ci è sfuggito. A volte i ragazzi e le ragazze quando sono così nuovi non sono immediati e meritano una seconda chance. Purtroppo Milano è ancora un mercato un po’ chiuso, dipendiamo molto dalle scelte di Londra e Parigi, capita spesso di tenere in stand-by un modello e di vedere se funziona negli altri mercati… questo perché Milano non osa ancora del tutto, ma è sulla buona strada.

7. C’è una differenza tra il lavoro che si svolge con le ragazze e quello con i ragazzi?

P: Seguo poco le donne, mi occupo principalmente dell’uomo, però credo che le differenze di un tempo si siano del tutto assottigliate. Prima c’era il mito incombente di Naomi e Kate, ora iniziano a farsi sentire tanto anche i ragazzi, fuori dalle sfilate ci sono centinaia di ragazzine che scalpitano pur di fare una foto con il loro preferito. E di conseguenza anche i ragazzi adesso fanno un po’ le dive…

V: Non ho mai lavorato con i ragazzi ma sono d’accordo con Polly quando dice che le cose stanno cambiando, che adesso il top model uomo esiste. Parlando della quotidianità non penso ci siano molte differenze nel gestire i ragazzi piuttosto che le ragazze. Come noi, ognuno ha il proprio carattere, quindi non si tratta più del genere uomo/donna ma del singolo individuo.

8. Quali consigli date ai vostri modelli per sopravvivere allo stress da fashion week? 

P: Di dormire tanto, di mangiare sano e idratarsi spesso, specialmente per le sfilate della spring summer, di non esagerare coi festini (questo lo diciamo principalmente ai ragazzi) e di dare il meglio di sé ai casting… ma di non stressarsi troppo perché le sfilate sono una piccolissima parte dei lavori che un modello fa, non si vive solo di quello! Ovviamente tutta la parte dell’andare a dormire presto e del non bere i ragazzi la skippano alla grande!

V: Non stressarsi troppo, fidarsi di noi e tenere i cellulari SEMPRE a portata di mano!

Una foto pubblicata da pollyporko (@polly_rollovermilano) in data:

 

9. Ci svelate i segreti per essere un buon booker?

P: Cerco di instaurare prima di tutto un rapporto umano ed amichevole con i miei modelli, credo che la base per avere una sana e duratura relazione con loro, sia quella di far sentire ogni modello come a casa, e non sballottolato in un qualsiasi posto del globo, con il booker che ti cerca solo perché c’è da correre a un casting o per avvisarti di un lavoro. Professionali sì, è d’obbligo, ma nel 90% dei casi abbiamo a che fare con ragazzi e ragazze poco più che maggiorenni e allo loro prima esperienza fuori casa e senza la famiglia accanto. Mi piace l’idea di poter essere qualcuno su cui contare quando vengono a Milano, mi piace coccolarli e far vivere loro l’esperienza a Milano il meglio possibile. Come se fossero effettivamente a casa loro, circondati dai amici e familiari.

V: Penso di avere ancora poca esperienza per poter svelare segreti. Sicuramente avere occhio, tanta pazienza ed essere sempre disponibili per i ragazze e le ragazze sono caratteristiche molto importanti! E’ un lavoro 24/7.

10. C’è qualcosa che vi ha lasciato senza fiato durante l’ultima fashion week?

P: Come dicevo prima, l’evidente passaggio di testimone tra le vecchie leve e le nuove… tutti questi colori e sfumature! Si percepiva la voglia di cambiamento. Tante ragazze con i capelli corti o addirittura rasati, o capelli blu elettrico, rosa, tantissimi asiatici e ragazzi di colore. Per quanto riguarda le nuove collezioni viste durante l’ultima Fashion Week, mi ha lasciata senza parole lo show di Valentino di qualche giorno fa a Parigi, una delle cose più emozionanti in scena degli ultimi anni, Vuitton e la sua space-futuristic-woman, l’eleganza non banale di Dior, Gucci… Gucci! Alessandro Michele sta portando Milano ad un nuovo splendore. Fino alla stagione scorsa Milano era decisamente l’ultima ruota del carro a livello di novità e innovazione, adesso ci siamo rialzati, e alla grandissima. Stiamo tornando ad essere un punto di riferimento, è importante. E poi sono gasatissima per Demna Gvasalia, new entry di casa Balenciaga, di sicuro regalerà qualcosa di insolito.

V: Se ci riferiamo solo a Milano mi sento di dire la sfilata di Gucci sotto svariati punti di vista. Se invece parliamo di tutte le fashion week l’unica parola che mi viene in mente è VALENTINO.