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Julia Roberts vs Emrata

1000 ways to use women's bodies.

Julia Roberts vs Emrata 1000 ways to use women's bodies.

É quasi Natale e siamo chiaramente sommersi dagli input più svariati.

Un’overdose di marketing che vuole spingerci a comprare e a farci desiderare qualunque cosa, ma poi in pratica le implicazioni sono ben diverse. 

Spostiamo il focus sulle testimonial, negli ultimi giorni siamo rimasti scioccati. Da una lato Emrata per Yamamay, dall’altro Julia Roberts per Givenchy. Due figure agli antipodi, due concetti di bellezza totalmente diversi, eppure affascinanti.

Ci ritroviamo però a ragionare seguendo due filosofie contrastanti, lo scopo è la vendita ma i mezzi per arrivarci sono diametralmente opposti.

Yamamay vs Calzedonia

La prima cosa che salta all’occhio è la sfida diretta tra brand di underwear, due ideali di donne diversi. Una salta all’occhio per la bellezza provocante, l’altra per l’innata eleganza, riproposta tra l’altro per la campagna pubblicitaria di Givenchy SS15 by Mart Alas e Marcus Piggott.

Women vs Men

Si apre quindi un divario, piacere alle donne, piacere agli uomini. La scelta di Emrata come testimonial risulta forse la più semplice, una bellezza straordinaria attira i maschi (che compreranno per le donne) e attira le femmine con uno spirito di sfida. La scelta di Julia Roberts per alcuni versi risulta più ardita, un’eleganza androgina che lascia storditi. La figura è quella di una donna emancipata che non ha bisogno di esporsi per farsi notare, deve piacere a se stessa con i vestiti addosso. Ripercorrendo la storia della Roberts, la scelta non è casuale, viene presa da Tisci come musa più che come testimonial. Ricordiamo ancora il red carpet del 1999 dove l’attrice abbinava un Armani con i peli sotto le ascelle, in lei rivediamo una precorritrice del femminismo firmato Petra Collins.

Figure femminili agli antipodi che rispecchiano due filosofie di marketing, con risvolti ben più profondi. La figura di Emrata abbraccia quelle scelte che vedono Kim Kardashian in copertina di Paper Magazine. L’ideale di bellezza di Julia Roberts invece è più women friendly, ma la sua bellezza è indiscutibile.

L’emancipazione della donna passa anche attraverso l’esposizione del proprio corpo?

Il confine tra rivendicazione e sfruttamento in questo caso è molto sottile.

E tu, sei più Julia Roberts o Emrata?