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Giannico

Talent Corner

Giannico Talent Corner

Definito “enfant prodige” dal sistema moda.  Un incontro illuminante con il re della calzatura, Manolo Blahnik. Un’esperienza fondamentale in Australia che lo ha arricchito di stimoli creativi. La passione per l’arte e la fotografia di moda.

La grinta e la determinazione che, mixati al talento, lo hanno portato dritto negli store più importanti e al “The Vogue Talents Corner”, l’evento a Palazzo Morando organizzato da Vogue Italia e dal sito di e-commerce The Corner. A diciannove anni soltanto, Nicolò Beretta con il suo brand Giannico è uno dei designer di calzature più promettenti. Eccentricità, ricercatezza, linee innovative e sfrontatezza con alla base la solida tradizione e qualità artigianale italiana.

È come cadere in un vortice d’arte, essere protagonisti di una fairy tale: i suoi modelli sembrano usciti dalle tele di Picasso e Dalì, la definirei “arte da indossare”. 

Banane, pillole… le sue collezioni, aristocratiche e ribelli, hanno fatto centro perché raccontano il sogno di cui abbiamo bisogno.

 

1# Sei giovanissimo! Ci racconti come sei arrivato a creare un tuo brand di calzature? Che percorso hai alle spalle? 

Sono molto giovane, ho appena compiuto 19 anni! Tutto è cominciato quando ero proprio un bambino, l'arte e la moda sono sempre state le mie più grandi passioni che ho coltivato da autodidatta. Quando avevo 15 anni ho avuto l'opportunità di mostrare il mio portfolio a Mr Manolo Blahnik, è stata un esperienza che mi ha cambiato la vita e da li ho deciso che avrei avuto una mia linea di scarpe.

2# Quanto c’è dell’Australia nelle tue creazioni? In cosa ti ha influenzato questa esperienza?

L'Australia è molto presente in quello che faccio, alla fine il mio stile è un misto tra la tradizione calzaturiera italiana e l'estro estetico anglosassone. 

3# Surrealismo, fotografia, pop art ma più in generale direi cultura, passione per l’arte contemporanea,  estrema sensibilità ai canoni d’eleganza femminile: questo sembra essere il tuo mondo, giusto?

Si questa è la mia idea di scarpa, un oggetto che deve essere come una scultura, un oggetto di moda che indossato diventi un installazione artistica trasformando il corpo femminile.

4# Hai ricevuto apprezzamenti da top editor e personaggi noti ma tu – se potessi scegliere - che tipo di donna vorresti indossasse le tue scarpe?

Sicuramente una donna sicura di sè con tantissima personalità e stile, una donna pronta ad osare che non ha paura di provocare anche se in modo mai scontato o volgare. Tra le tante donne che mi ispirano ho un debole per Carine Roitfeld. 

5# Come ami descrivere la tua collezione Spring Summer 2015?

Provocatrice! Tra foglie di Marijuana, banane e pillole antidepressive è la collezione che è stata la più discussa fino ad ora. 

6# Ogni designer per emergere deve avere talento e riconoscibilità: a te per cosa piace siano ricordati  i tuoi modelli? 

Vorrei fossero ricordati per il loro estro sicuramente, devono trasmettere un messaggio e far discutere ma allo stesso tempo devono essere ricordati per la loro eleganza. 

7# Dall’idea alla scelta dei materiali: qual è il tuo processo produttivo?

Parto sempre da un'ispirazione che può essere una tematica attuale, un film o un quadro.. in seguito creo un moodboard e disegno isolandomi in quel mondo. Poi incomincia la fase di prototipia in fabbrica insieme al modellista, io produco in una fabbrica che lavora principalmente per Manolo Blahnik e Christian Louboutin vicino a Milano quindi la qualità è la migliore del Made in Italy. Finita la prototipia si testa ogni scarpa per assicurarsi che sia facilmente indossabile e, infine, si passa alla creazione dei campioni definitivi e alla produzione.

#8 La tua campagna Fall Winter 2014/2015 è sfrontata e irriverente. Corpi femminili nudi che celebrano le tue calzature scultura. Quali sono i tuoi fotografi di riferimento?

Guy Bourdin sicuramente, adoro le sue foto e ho preso grande riferimento dal suo lavoro per quella campagna, Helmut Newton è un altro mito che venero. Entrambi incredibilmente provocanti, sexy, moderni ed artistici. 

#9 In un mondo moda sempre più digitale dove i negozi hanno le virtual fitting room e i digital influencer sono utilizzati dai brand per il loro network di contatti tu come ti stai muovendo?

Il mondo social è vitale per me, molti clienti arrivano solo tramite instagram! Sono molto grato alla tecnologia, ha dato a noi giovani designer un'opportunità di visibilità incredibile e la possibilità di essere acquistati in tutto il mondo con un semplice click! 

10# Veniamo al dunque: E-commerce, store… dove si possono trovare le tue IT-shoes? 

In Italia abbiamo una decina di boutique che rivendono le nostre scarpe, tra cui N30, Piave 37, Anna Ravazzoli a Milano, G&B e The Queen a Brescia, Bagheera a Roma, Di Vincenzo a Napoli, www.gebnegozionline.com 

#10 Prossimi step? Ho letto della Central St. Martins e di una collezione uomo...

Ho rinunciato al posto che mi avevano offerto alla CSM, ho deciso di focalizzarmi per qualche anno su questo progetto, vedere come si svilupperà dato che spero di avere ancora molti anni davanti a me :) Per il resto vorrei fare una linea di scarpe da uomo molto ricercate e, in un futuro un po’ più lontano, vorrei estendermi al Pret-a-Porter e, perchè no, anche alla Couture.