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Le nuove strategie dei profili fake su Instagram

Se hai mai condiviso una foto in cambio di un coupon sconto probabilmente sei già complice

Le nuove strategie dei profili fake su Instagram Se hai mai condiviso una foto in cambio di un coupon sconto probabilmente sei già complice

Migliaia di profili fake con nomi altisonanti stanno spuntando all'improvviso un po' ovunque su Instagram.

Moda e abbigliamento sono il principale target di questi impostori: si possono trovare infatti decine di pagine Supreme "official", ad esempio, ma il discorso si apre anche a veri colossi come Nike, adidas o Ralph Laurent: c'è anche qualcuno che ha provato ad emulare un profilo di Apple... d'altronde, se la moda non dovesse piacere a tutti, perché non provare con la tecnologia?

Se è vero che i profili falsi sono da sempre una piaga di Instagram, soprattutto quelli che provano a smerciare prodotti falsi, ciò che ha subito un drastico cambiamento è la modalità con cui questi profili si promuovono e cercano di approcciare il pubblico.

Per i profili fake di vecchia generazione la strategia era piuttosto semplicistica: compravano likes e followers, al fine di crearsi attorno una sorta di traballante credibilità dopodiché cercavano di seguire quanti più profili reali possibile per farsi notare dall’utente - e altrettanto facile era scoprire il bluff. Il target? La clientela era per lo più formata da persone perfettamente consapevoli di rischiare di acquistare/stare affettivamente acquistando un falso (spesso per poi non riceverlo). 

Tutto però è cambiato nel mondo dei profili fake di Instagram, dopo "il caso della Sunny Co. Clothing".

Molti avranno già sentito parlare di questo brand con base a San Diego, California, creato da due studenti di economia e marketing dell'Università dell’Arizona.
Per coloro che fossero totalmente all'oscuro dei fatti, Sunny Co. Clothing è diventata virale oltre ogni possibile immaginazione dopo aver dato il via ad un' iniziativa di marketing che prometteva un costume da bagno in regalo, per chiunque avesse seguito il l'account del brand e condiviso una specifica foto sul proprio feed di Instagram, taggando il brand. In 24h (la durata della promozione) la foto ha raggiunto quasi 400.000 likes e il profilo di Sunny Co. Clothing ha sfiorato i 200.000 follower nel giro di un paio di giorni.
Ovviamente, a causa della domanda inaspettatamente elevata, i proprietari del brand hanno dovuto annullare l'offerta, chiudere per qualche tempo l'account Instagram e, dulcis in fundo, i costumi non sono mai stati recapitati.

Un nuovo capitolo del marketing su Instagram era stato scritto.

Tornando quindi ai nostri amati profili fake di noti brand, ispirati dal caso Sunny Co. Clothing, ne stanno adoperando la strategia per aumentare la loro fanbase.
Ogni pagina promette un coupon sconto, spesso di entità consistente (attorno ai 150/200 euro), a chiunque condivida una loro foto indicata nel profilo nel proprio feed o nelle Instastories, taggando il brand in questione ed i coupon saranno rilasciati solo quando l'account raggiungerà un certo target di followers  - incentivando le persone a taggare amici e diffondere l'iniziativa. Ora, bisogna precisare che nel caso Sunny Co. Clothing si trattava semplicemente di due ragazzi a cui la situazione è sfuggita di mano, ma che non intendevano compiere nessun illecito mentre i profili fake che stanno sfruttando la loro strategia lo fanno con il preciso scopo di vendere merce contraffatta o vendere un profilo con un numero alto di followers categorizzati, affinché venga poi riconvertito dall'acquirente.

La parte più allarmante di tutto questo è l'enorme portata del fenomeno e la quantità di persone pronte a credere che brand come adidas o Nike abbiano bisogno del loro aiuto per raggiungere 20k followers e che, anzi,  possano venir ricompensati per questo prezioso aiuto con buoni da 200 e rotti euro.

In un'epoca in cui è tutto così facilmente verificabile, sembra un paradosso.
Oltre a dimostrare quanto l’'ingenuità sul web sia quindi ancora molto forte, questo fenomeno sembrerebbe mettere in crisi la granitica certezza che i giovani su internet siano più smaliziati e meno inclini a cadere in trappole maldestre visto il target che queste pagine copre è prevalentemente composta da nativi tecnologici.
Con grande probabilità, autenticità e uso cosciente degli strumenti web saranno due argomenti al centro del dibattito socio-economico nei prossimi mesi.