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Vivian Maier - street photographer

Vivian Maier - street photographer

Vivian Maier è una di quelle fotografe che scopri per caso. Noti una foto, ti colpisce un dettaglio e vuoi saperne di più.Lei è una donna normalissima con una storia straordinaria alle spalle, fatta di coincidenze e di passione spontanea. è una tata che tra gli anni '50 e gli anni '90 viaggia tra Europa ed America, tra Est Cost e West Cost, scatta con una Rolleiflex ritratti di paesaggi umani. Ha l'occhio sensibile e orgoglioso della donna che ha conquistato la libertà, esplora i vicoli delle metropoli come quelli dell'anima: perdendosi dentro meandri sconosciuti che rivelano la bellezza autentica delle cose, immortala grasse gambe di anziane signore che paiono una metonimia del meridione italiano, mani innamorate che si intrecciano in attesa al semaforo. E poi ancora bambini senza radici, volti invecchiati come carta stropicciata, lavoratori imbrigliati nella loro routine rassicurante ed avvilente.

Una raccolta di suoi scatti è disponibile sul sito Vivianmaier.com, aggiornato con le date delle retrospettive più recenti dedicate ai suoi lavori, e in una monografia patinata dal titolo Vivian Maier: street photographer edita da John Maloof, lo storico che ha scovato le sue pellicole durante un'asta a Chicago. L' intento è quello di portare a conoscenza del grande pubblico il punto di vista di una fotografa capace di cogliere nell'osservazione dei dettagli il germe del cambiamento della sua epoca. Uno sguardo che si posa con la grazia e il disincanto di un voyeur amatoriale sulle sfumature che isolano l'individuo dalla massa e che rivela una naturale propensione a ''cogliere l'attimo''. Proprio come insegnava Henri Cartier Bresson, che ha fatto del momento caduco e fuggente la firma muta delle sue opere.

 

 

Vivian Maier is a photographer you discover by chance. You find an anonymous photo, a detail strikes you and then you have to know more. She's a normal woman with an extra-ordinary story, made by coincideces and spontaneous passion. Between the 50es and the 90es she works as a nanny, she travels from Europe to America, between the Est Cost and the West Cost and she snaps with a Rolleiflex camera portraits of human landscapes. Vivian fixes the autenthic beauty of daily things: fat legs of an aged woman seem to be a South Italy's metonymy, unknown hands of lovebirds waiting at the lights. And then rootless little kids, old-looking faces like a creased shit of paper, workers in their cosy and discouraging routine.

A collection of her snapshots is available on the internet site Vivianmaier.com, usefull to be up-to-dated about all the most recent retrospectives dedicated to her works, and in a monograph titled Vivian Maier: street photographer and edited by John Maloof, the man who discovered her films at a thrift auction house in Chicago. The aim is to let the mass public appreciate the point of view of a phographer able to pick in the details observation the seed of the big changements of her times.