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Robert Rabensteiner

The Game of Males

Robert Rabensteiner The Game of Males

Buongiorno Sole, è il primo commento che verrebbe in mente a molti incrociando Robert Rabensteiner per le vie di Milano.

Cercherò un paragone border line per creare un'immagine abbastanza nitida di questo leggiadro tirolese:

Se il Duca di Windsor (al secolo l'uomo più elegante di cui la storiografia si ricordi), in una sonnachiosa domenica mattina decidesse di scendere al supermercato sotto casa per comprare un litro di latte, e per far ciò indossasse sopra il pijama di seta, il blazer del tuxedo usato la sera prima e si legasse al collo un fulard blu notte della Wallis Simpson, non riuscirebbe a creare assolutamente quell'armonia e quelle fluide rotture stilistiche, che riescono con una naturalezza sconcertante a Sir Rabensteiner, signore del buon gusto.

Il Fashion Editor di Vogue Uomo è un pantofolaio d'eccezione, se alcuni amano la musica da camera, Rabestainer è un cultore del look da camera. Su di lui, camice pijama, pantaloni dai tagli morbidi e fluidi, si mixano perfettamente con giacche dal taglio sartoriale, sneakers e magliette monocromo girocollo. Il cugino elegante e ben educato del Drugo possiede un gusto inimitabile, che scimmiottato si rischia di essere scambiati per degli uomini divorziati in piena fase autodistruttiva divano-telecomando. 

Nativo del Tirolo Austriaco, l'estetica di Rabenstainer è molto contaminata dalla cinematografia neorealista di Luchino Visconti, un gusto dolce amaro, non triste ma dolcemente malinconico, che suda dalla sua seconda pelle.

Con una formazione anch'essa dal sapore marcatamente decadente, in storia dell'arte e letteratura, Robert Rabenstainer stylist ed art director fra i suoi gioielli può vantare, collaborazioni con marchi come Roberto Cavalli, Moncler, C.P. Company e Trussadi, fotografi come Deborah Turbeville, Juergen Teller, Nathanial Goldberg e Pierpaolo Ferrari, e riviste come Vogue Italia, Lifestyle Mirror, Purple Fashion e T magazine.

Per non farci mai mancare niente, il nostro ospite è stato appena nominato da "niente popò di meno" che la rivista americana COMPLEX

(per chi fosse colto da amnesie di breve o lungo termine, la casa madre di Highsnobety e Selectism) come 7° uomo più aimè "stylish" del

2013.

 

Alla domanda, di lei si conosce ben poco: "I try not to talk too much" Robert Rabensteiner